Candy Crush Saga: stop alla pubblicità in-game

Written By Unknown on Selasa, 18 Juni 2013 | 23.47

La mossa di King apre nuovi scenari per il mondo del casual gaming, scatenando domande e riflessioni nei circoli di persone che si occupano di questo ramo del mondo del gaming. Perché King ha deciso di rinunciare alla pubblicità in-game? I giocatori non la gradivano? Sta pensando a forme di adv più efficienti?

Candy Crush Saga

Alcuni sviluppatori non vogliono ricorrere alla pubblicità in-game perché ritengono che i loro giochi e le storie che raccontano siano esperienza intense che non vanno in alcun modo interrotte, o "contaminate" con i messaggi pubblicitari. Nel mondo del mobile gaming ci sono pochi sviluppatori di questo tipo, ma se si pensa a un gioco come Badland si evince che in realtà non sono così rari.

Altri sviluppatori, invece, pensano che il gioco che hanno creato sia così buono da spingere i giocatori a spendere automaticamente in acquisti in-app. Purtroppo, secondo alcune statistiche, solamente il 10% dei giocatori dei titoli free to play ricorre agli acquisti in-app, e questo "tasso di conversione" basso costituisce una sfida piuttosto importante per gli sviluppatori di mobile game, ancora oggi non risolta.

Sempre restando nella categoria dei puristi, ci sono alcuni sviluppatori che pensano che ricorrere alla pubblicità riduca la possibilità di ottenere ricavi tramite gli acquisti in-app. Questo può essere vero, ma solo nel caso si faccia un uso troppo pressante dei messaggi pubblicitari, senza opportunamente integrarli all'interno dell'esperienza di gioco. Se non si usa bene la pubblicità, si può essere in grado di danneggiare irrimediabilmente anche il gioco più promettente ma, sul versante opposto, un buon uso della pubblicità può consentire dei ricavi notevoli per uno sviluppatore di videogiochi mobile.

L'altro tipo di sviluppatore che non fa uso di pubblicità in-game è quello che annovera già un flusso di cassa notevole, al punto di non avere bisogno di ricorrere all'adv all'interno delle proprie app. Questo tipo di sviluppatore, quindi, ha la facoltà di scegliere se integrare la pubblicità o meno. Naturalmente, King rientra in questa categoria di sviluppatori.

Molti sviluppatori ritengono che la pubblicità sia un "male necessario", mentre gli inserzionisti pensano di offrire un servizio al consumatore, in modo da portarlo a conoscere una linea di prodotti con cui altrimenti non sarebbe entrato in contatto. È giusto? Non si può rispondere con un si o con un no a questa domanda, perché la risposta dipende dal gioco, dalla piattaforma e dal consumatore a cui si sta facendo riferimento.

Un enorme caso di successo appartenente al genere che stiamo trattando è Hay Day di Supercell. Ultimamente la software house finlandese ha annunciato di realizzare vendite per 2,4 milioni di dollari al giorno. E, oltre a Hay Day, l'unico altro gioco che produce è Clash of Clans. Ma non tutte queste revenue provengono dagli acquisti in-app, anzi si potrebbe dire che la maggior parte dei giocatori di Hay Day o di Clash of Clans non farebbero in nessun caso un acquisto in app.

Però, molti di coloro che giocano ai titoli Supercell sono soliti guardare i video pubblicitari proposti all'interno dei giochi, perché la visione consente di sbloccare valuta in-game che permette di continuare a giocare nonostante i tempi morti forzati che impone il gioco. Questo è un caso in cui il consumatore trova valore in un messaggio pubblicitario e allo stesso tempo lo sviluppatore ne trae beneficio. Ma non tutti i giochi sono come Hay Day e non tutti i giocatori sono così ben disposti verso la pubblicità: un hardcore gamer, sicuramente, odierebbe un sistema del genere qualora venisse inserito nel suo gioco preferito.

King sta sbagliando quindi? In realtà sembrerebbe di no, perché può trarre benefici dalla sua decisione da diversi punti di vista. Innanzitutto, il suo annuncio potrebbe essere accolto favorevolmente dalla stampa e dai giocatori, e quindi innescare un ciclo virtuoso di consensi intorno ai suoi giochi. Può durare questa impostazione? Dipende ovviamente dal successo che otterranno i giochi di King nel lungo periodo, all'interno oltretutto di uno scenario, quello del casual mobile gaming, che è sempre stato estremamente volatile, premiando ora questo ora quel gioco spesso al di là dei meriti effettivi.

"Innanzitutto il gioco deve essere veramente buono e la qualità su livelli di eccezionalità", ci aveva detto Riccardo Zacconi a proposito di Candy Crush Saga nella nostra intervista esclusiva al CEO di King. "La seconda ragione è che il gioco è gratuito e non bisogna spendere alcunché per giocare. Si può iniziare, infatti, a giocare subito senza dover pagare. La terza ragione è che Candy Crush Saga è contemporaneamente disponibile su Facebook, su smartphone e su tablet. Chiunque può giocare con i propri amici su qualsiasi piattaforma: se si installa il gioco su PC e si inizia a giocare su questa piattaforma, si è poi sempre liberi di continuare a giocare sullo smartphone o sul tablet. Inoltre, il gioco è a disposizione in tutto il mondo e in qualsiasi lingua".


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