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Chromium

Written By Unknown on Selasa, 29 Januari 2013 | 23.47

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Chromium è un browser web open source che punta a fornire uno strumento di accesso al web che sia più sicuro, stabile e veloce, basato sull'engine di Google Chrome. Mentre Google Chrome viene ufficialmente aggiornato una o due volte al mese, Chromium viene solitamente aggiornato diverse volte al giorno per rendere disponibili tutte le nuove funzionalità e gli ultimi fix disponibili.


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Rambus annuncia la nuova architettura R+ LPDDR3

Rambus ha annunciato una nuova architettura di memoria indirizzata al mondo dei dispositivi mobile: si tratta di R+ LPDDR3, una soluzione compatibile con gli standard di settore DFI e JEDEC e che offre, almeno secondo quanto dichiarato dall'azienda, prestazioni avanzate unite ad un miglior risparmio energetico.

Kevin Donnelly, senior vice president e general manager della divisione memory and interface di Rambus, ha dichiarato: "La tecnologia R+ LPDDR3 mette il mercato mobile nella condizione di poter utilizzare i nostri controller e le soluzioni DRAM per fornire un livello prestazionale senza precedenti, con significativi risparmi di energia".

L'architettura R+ LPDDR3 include controller e interfaccia DRAM, in grado di supportare data rate fino a 3200MHz (il doppio di quanto possibile con le esistenti tecnologie LPDDR3) e una riduzione del 25% circa del consumo energetico del sistema memoria. Le migliorate caratteristiche di prestazioni e risparmio energetico vanno a vantaggio dell'autonomia operativa dei dispositivi mobile e delle funzionalità di streaming di contenuti, gaming ed in genere per tutte le applicazioni data-intensive.

Alla base del miglioramento prestazionale e del consumo energetico offerti dall'architettura R+ LPDDR3 vi è una particolare implementazione della tecnologia near ground signaling di Rambus, che consente ai dispositivi memoria di ottenere data rate più elevati con minori consumi I/O. L'architettura R+ LPDDR3 è costruita per essere retrocompatibile con lo standard LPDDR3, allo scopo di eliminare i rischi di adozione per i clienti.

Rambus mette a disposizione un memory controller R+ LPDDR3 realizzato con il processo 28nm-SLP di Globalfoundries. Attualmente, tuttavia, non è ancora noto quali siano i produttori intenzionati a realizzare chip R+ LPDDR3.


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Sony Xperia Z, primo contatto con il nuovo top di gamma Sony

Il 2012 è stato per Sony un anno indubbiamente molto importante, specialmente in ambito mobile. Ad aprile dello scorso anno, è infatti ufficialmente nata la divisione Sony Mobile Communications, figlia della scissione dal partner Ericsson e dell'acquisto da parte di Sony delle quote della società appartenute in precedenza alla compagine svedese. Si è trattata di una operazione indubbiamente rischiosa, specialmente in un periodo storico come quello in cui ci troviamo, in cui investimenti di questo tipo non sono certo da prendere sotto gamba.

L'operazione, costata a Sony poco più di un miliardo di euro, aveva, e ha ancor oggi, come obiettivo quello di spingere sull'acceleratore per raggiungere quanto prima possibile la totale integrazione della sezione mobile all'interno del proprio ecosistema. Con l'acquisizione delle quote di Ericsson, inoltre, Sony è anche diventata proprietaria di un'ampia gamma di proprietà intellettuali, come ad esempio molti importanti brevetti legati alla telefonia cellulare, patrimonio di assoluto valore in un mercato così agguerrito dove molte battaglie tra competitor oltre che sul campo si combattono proprio nei tribunali per la violazione di questi stessi.

A seguito dell'operazione che ha portato alla nascita di Sony Mobile Communications il primo terminale a portare in dote il marchio unico Sony è stato Sony Xperia S, annunciato nel gennaio dello scorso anno in occasione del CES e seguito qualche settimana più tardi a Barcellona nel corso del Mobile World Congress da altre due soluzioni Xperia di fascia media e medio-bassa, ovvero Xperia P e Xperia U.

Ma non finisce qui, il resto del 2012 si è infatti rivelato altrettanto prolifico e movimentato per il portfolio prodotti della compagnia orientale che ha annunciato tra febbraio e dicembre un numero decisamente importante di altre soluzioni. A spiccare su tutte troviamo Xperia Ion e Xperia T, lo smartphone di James Bond, entrambi caratterizzati da schede tecniche di rilievo ma forse mai recepiti dal pubblico in maniera abbastanza importante da poter dire la loro per quanto riguarda il numero di unità vendute a livello globale.

Design curato, pulito ed elegante e tecnologie derivanti dall'universo Sony sono le caratteristiche salienti che contraddistinguono le soluzioni della compagnia giapponese. Caratteristiche che continuano a essere la chiave della realizzazione delle nuove soluzioni e che ritroviamo ancora, a un anno esatto di distanza da Xperia S, nel nuovo Xperia Z.

Annunciato circa due settimane fa, in occasione del Consumer Electronic Show di quest'anno, Xperia Z è, per il momento, l'ultimo top di gamma della famiglia Xperia di Sony, titolo che si traduce in una serie di specifiche davvero importanti che riassumiamo nella tabella riportata qui di seguito.

Specifiche

Sony Xperia Z

Dimensioni e peso 139 x 71 x 7,9 mm
146 gr
Batteria Non rimovibile Lithium Ion (Li-Ion) 2330 mAh
Sistema operativo Android 4.1 con UI proprietaria
Reti Tri-band HSPA: 850, 900, 2100, 1900
HSDPA (42 Mbps)
HSUPA (5.76Mbps)
Quad-band GSM: 850, 900, 1800, 1900
Wi-Fi 802.11 b/g/n
Bluetooth 4.0
NFC
Display TFT con Mobile BRAVIA Engine 2
5 pollici di diagonale
Risoluzione 1920x1080 pixel
Processore e memoria Qualcomm APQ8064+MDM9215M Quad Core da 1,5 GHz
RAM 2GB
ROM 16 GB espandibile tramite microSD
Fotocamera Fotocamera 13 megapixel con tecnologia Exmor-R S
Flash LED singolo
Autofocus
GPS Si, con A-GPS e Glonass
Sensori Accelerometri
Sensore di prossimità
Bussola digitale
Giroscopio
Sensore luce ambientale
Connessioni Jack audio stereo da 3.5 mm
Micro-USB MHL 2.0

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OneClick! Installer 3 (Free)

OneClick! Installer 3 è un'applicazione che automatizza l'installazione dei tuoi software preferiti. Non più ore passate in noiose operazioni ripetitive!

Con OneClick! Installer 3 i professionisti del settore sono in grado di svolgere le operazioni di installazione fino a 3 volte più velocemente e con la sicurezza che ogni software venga installato seguendo un preciso e ben definito ordine logico, che prende come riferimento le direttive di Intel. Potrai inoltre dire addio alle invadenti toolbar presenti in determinati software. OneClick! Installer 3 è studiato per prevenirne l'installazione.

Di seguito è riportata la FAQ, che fornisce ulteriori dettagli sulle caratteristiche di questo prodotto e su cosa permetta di fare.

D: Quali sono le piattaforme supportate da OneClick! Installer 3?
R: OneClick! Installer 3 è disponibile esclusivamente per piattaforma Windows.

D: OneClick! Installer 3 viene segnalato dal mio anti-virus come infetto, cosa devo fare?
R: All'apertura o nella fase di installazione dei software, OneClick! Installer 3 potrebbe essere rilevato da alcuni anti-virus come una possibile minaccia per il sistema. Si tratta chiaramente di un falso positivo. E' dunque consigliabile disattivare il proprio anti-virus prima di procedere all'utilizzo di OneClick! Installer 3.

D: Posso masterizzare OneClick! Installer 3 su disco ottico (CD, DVD ecc.)?
R: Se masterizzato su disco ottico, OneClick! Installer 3 non funzionerà correttamente. Per un efficace funzionamento è consigliabile copiare il programma su chiavetta USB o hard disk. In relazione al numero di software che si intendono installare e alla loro dimensione, sarà inoltre necessario sufficiente spazio libero sulla periferica utilizzata affinchè OneClick! Installer 3 possa copiare (ed eventualmente estrarre) i software.

D: OneClick! Installer 3 non installa determinati software, cosa posso fare?
R: E' bene in primo luogo verificare che i software in questione siano effettivamente presenti nella Software List del programma. In tal caso, può essere utile scaricarli nuovamente da canali ufficiali, mantenendone inalterata la nomenclatura. Prendendo come esempio l'applicazione 7-Zip 9.20, il nome dato al file dal produttore è 7z920.exe. Rinominandolo, OneClick! Installer 3 non lo identificherà più come software supportato e dunque non avvierà la sua installazione. In secondo luogo è poi importante accertarsi che tutti i software scaricati siano in versione standalone/offline.

D: Perchè OneClick! Installer 3 non ha bloccato l'installazione di una toolbar contenuta in un'applicazione?
R: Utilizzando applicazioni obsolete è possibile che il blocco delle toolbar non sia più supportato da OneClick! Installer 3. E' perciò consigliabile adoperare sempre le ultime versioni dei software. Tale problema potrebbe comunque manifestarsi anche con applicazioni appena rilasciate. In questo caso sarà sufficiente attendere l'aggiornamento automatico di OneClick! Installer 3 o, se si desidera, contattare il supporto tecnico Seizent.

D: Posso utilizzare OneClick! Installer 3 per aggiornare applicativi e driver del mio sistema?
R: Sì, è possibile. E' comunque consigliabile utilizzare OneClick! Installer 3 solo dopo aver effettuato una corretta disinstallazione del software obsoleto, seguita da un riavvio del sistema.

D: Perchè all'apertura del programma ricevo un messaggio di "licenza mancante o non valida"?
R: Per utilizzare OneClick! Installer 3 è necessario disporre di una connessione ad Internet attiva. E' inoltre indispensabile che il file license.key si trovi nella stessa directory del programma e che non venga in alcun modo alterato.

D: Perchè all'apertura del programma ricevo un messaggio di "licenza scaduta"?
R: La licenza di OneClick! Installer 3 (Full) ha la durata di 1 anno o di 3.000 sessioni di installazione. Al raggiungimento di uno dei due limiti, la licenza decade e sarà quindi necessario acquistarne una nuova.


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Due nuove bridge superzoom presentate da Nikon: Coolpix P520 ed L820, fino a 42x

Due nuove bridge superzoom presentate da Nikon: Coolpix P520 ed L820, fino a 42x

"Nikon ha presentato le due nuove bridge superzoom della casa, Coolpix P520 ed L820, dotate di zoom 42x e 30x"

Nikon rinnova la sua proposta nel campo delle fotocamere bridge presentando due nuove Coolpix caratterizzate da funzioni evolute e soprattutto da ottiche dalle escursioni focali estreme: Coolpix P520 ed L820.

La caratteristica che subito salta all'occhio leggendo le specifiche della nuova Coolpix P520 è sicuramente l'ottica zoom 42x stabilizzata dall'escursione focale di 12-1000 mm equivalenti al pieno formato. Dotata di sensore CMOS da 18 megapixel in grado di registrare filmati FullHD, Coolpix P520 è dotata di modulo GPS integrato ed offre le classiche modalità PASM, oltre alla modalità U personalizzabile dal fotografo. Il display orientabile da 921.000 punti è dotato di trattamento antiriflesso per poter essere utilizzato anche sotto la luce solare.

Coolpix L820 si posiziona al di sotto della sorella maggiore ed è caratterizzata da un'ottica dall'escursione meno spinta, "solamente" 30x ed un sensore da 16 megapixel. L820 si distingue dalla P520 per un'impostazione leggermente più semplificata e meno votata all'uso delle modalità manuali, perdendo inoltre alcune funzioni esclusive di P520 come l'inseguimento soggetto AF e la modalità Macro. Nikon ha inoltre scelto di alimentare L820 non con una batteria ricaricabile ma con quattro pile stilo AA

Coolpix P520 sarà commercializzata ad un prezzo di listino di $449.95, mentre L820 a $279.95. Entrambe saranno disponibili a partire dal prossimo mese e per tutte e due sarà possibile scegliere tra diverse colorazioni.

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Apple aggiorna iOS e lo porta alla versione 6.1 con maggiore supporto a LTE

Da qualche ora è disponibile una nuova versione del sistema operativo Apple iOS, sia attraverso iTunes che direttamente dagli apparecchi che ne fanno utilizzo. Dopo 5 versioni beta arriva quindi ufficialmente iOS 6.1, portando in dote alcune nuove funzionalità e correggendo problemi minori.

La novità più interessante, come riportato da Cnet, riguarda LTE: Apple ha esteso il ventaglio di operatori compatibili al 100% con questo tipo di connettività, operazione che vedremo estendersi anche in occasione dei prossimi aggiornamenti. Oltre a questo si segnala anche la possibilità di acquistare biglietti per il cinema da Fandango direttamente tramite l'assistente vocale Siri,  mentre sono stati apportati piccoli aggiornamenti per quanto riguarda la sicurezza e la privacy.

In questo ambito è da segnalare la possibilità, con iOS 6.1 ufficiale, di fare reset a tutte le informazioni utili per creare advertising mirato destinato agli utilizzatori. Re-introdotta inoltre la possibilità per chi ha sottoscritto il servizio iTunes Match di scaricare da iCloud le singole canzoni, opzione che era stata rimossa nelle precedenti versioni.

Fra i bug fastidiosi risolti troviamo quello che non permetteva ai possessori diiPhone 5 di installare aggiornamenti "over the air", ovvero senza passare da iTunes installato sul proprio sistema, oltre a quello che eliminava i meeting dal calendario dopo aver accettato un invito.


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Apple conferma l'iPad con taglio di memoria da 128 GB

Solamente ieri con questa news avevamo preannunciato il possibile rilascio di una nuova versione dell'ultimo iPad con Retina display che ricalca in tutto per tutto l'attuale versione della tavoletta della mela morsicata con l'unica differenza di un taglio di memoria doppio ripetto ai 64 GB che, ad oggi, costituivano il limite massimo di memoria nella gamma iPad.

Ebbene la conferma da parte della compagnia di Cupertino non si è fatta attendere questa volta e proprio qualche minuto fa è stato diffuso un comunicato stampa nel quale Apple annuncia ufficialmente il lancio sul mercato internazionale di un nuovo iPad "4" con taglio di memoria da 128 GB "per memorizzare una quantità maggiore di contenuti preziosi come foto, documenti, progetti, presentazioni, libri, video, musica e app."

Certamente già la versione da 64 GB permetteva di archiviare un buon numero di documenti o contenuti multimediali e probabilmente in molti si chiederanno la vera utilità di un aggiornamento di questo tipo. Utilità che noi stessi fatichiamo a comprendere vista la possibilità di espandere comunque la disponibilità di memoria dei dispositivi Apple grazie ad applicazioni di storage in cloud come Dropbox o servizi simili, i Cloud compreso nei limiti consentiti dall'applicazione stessa.

Le nuove versioni da 128GB di iPad di quarta generazione saranno disponibili a partire da martedì 5 febbraio, in nero o bianco, a un prezzo suggerito di €799 IVA inclusa (€658,43 IVA esclusa) per il modello iPad Wi-Fi e di €929 IVA inclusa (765,87 IVA esclusa) per il modello iPad Wi-Fi + Cellular. Tutte le versioni di iPad da 128GB saranno disponibili sull'Apple Online Store (www.apple.com/it), presso gli Apple Store e alcuni rivenditori autorizzati Apple.


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Cosa aspettarsi dal 2013 - Seconda parte

Written By Unknown on Selasa, 22 Januari 2013 | 23.47

Il ritorno all'amare i gestionali come si faceva una volta? Tutti i fan di giochi di vecchia data stanno tenendo incrociate le dita, sperando che il team di sviluppo che ha inventato i gestionali riesca anche a portarli nella generazione moderna dei videogiochi. SimCity, d'altronde, ha tutte le carte in tavola per sfondare, ovvero per coniugare le esigenze dei vecchi giocatori alla modernità, il tutto inquadrato all'interno di una cornice visiva e artistica di sicuro fascino.

Un obiettivo primario di Maxis è però anche quello di ridurre al minimo la componente numerica, che deve essere invece esplicitata visivamente da ciò che sta succedendo nella città. Non si tratta per forza di cose di una semplificazione, anzi gli eventi si susseguono a ritmo incalzante, tenendo sempre impegnato il giocatore. EA e Maxis hanno poi pensato al cosiddetto CityLog che, come l'Autolog dei Need for Speed di Criterion Games, offre delle sfide al giocatore, mettendolo in competizione con gli amici che hanno affrontato quelle medesime sfide. Si possono fare delle scommesse su chi per primo raggiunge un certo numero di cittadini nella propria città o sul miglioramento del tasso di occupazione.

I Sims in ogni città potranno trovare o perdere il lavoro, comprare casa, prosperare o diventare un peso economico per la città. In SimCity, ogni scelta comporterà dei veri cambiamenti, che influiranno sul carattere della città stessa, sullo stato della regione e sugli altri giocatori nel mondo virtuale.

Si parla di scelte con ripercussioni a lungo termine che si estenderanno al di là dei confini della città. Bisognerà affrontare sfide globali come il cambiamento del clima, la ricerca di energie rinnovabili e i disastri naturali, e il tutto si ripresenterà anche nella modalità multiplayer in cui bisognerà collaborare e competere con gli altri giocatori, e affrontare insieme queste sfide. Il gioco è basato sul nuovo motore grafico di Maxis, GlassBox Engine.

Maxis, poi, introduce il cosiddetto Multi-city, visto che sarà possibile gestire fino a 16 città per ogni regione geografica. Ogni città verrà visualizzata a un livello di dettaglio mai visto prima in un gestionale, che consentirà di avere una gestione molto precisa. Inoltre, i giocatori hanno la possibilità di gestire queste città per conto proprio, con gli amici o con il resto del mondo.

Fin dall'inizio, i giocatori saranno in grado di scoprire diverse cose in merito alla regione: chi ci sta giocando, quali città sono disponibili all'interno della regione, quali imprese Great Works sono in corso d'opera e, forse la cosa più importante di tutte, quali tipologie di risorse e vantaggi sono disponibili entro gli spazi cittadini. Ogni citta, infatti, può specializzarsi in un determinato ruolo e aiutare la regione a raggiungere lo splendore. Si potrà decidere di tenere la regione tutta per sé stessi, invitare gli amici o farne di nuovi e iniziare in una regione aperta. Le città possono condividere le risorse tra di loro e interagire. Nel corso del fine settimana si svolgerà il beta test di SimCity: aspettatevi succosi approfondimenti sul gestionale di Maxis nei prossimi giorni!


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Samsung conferma il Galaxy Note 8.0, in arrivo il mese prossimo al MWC

Ne avevamo già parlato sul finire della scorsa settimana con questa notizia e ieri è tornato prepotentemente sulla scena grazie alle conferme giunte dal presidente stesso della compagnia coreana. Stiamo parlando del nuovo tablet Samsung Galaxy Note 8.0 che potrebbe fare il proprio esordio tra circa un mese.

A riportare la notizia secondo cui JK Shin avrebbe ufficialmente affermato che il tablet esiste e sarà presto annunciato sono due differenti fonti sud coreane, le quali, affermano anche che, come previsto, la data dell'annuncio ufficiale coinciderà con il prossimo Mobile World Congress in programma Barcellona dal 24 al 28 febbraio.

Sfortunatamente il presidente dell'azienda coreana non ha voluto rivelare le specifiche esatte del nuovo tablet che tuttavia crediamo possano in gran parte coincidere con quanto già diffuso la scorsa settimana, ovvero: display da 8 pollici a risoluzione 1280x800, processore quad-core operante a 1,6 GHz di frequenza massima, fotocamera posteriore da 5 megapixel, 2 GB di memoria RAM e 16 o 32 GB di memoria interna dedicata allo storage.

Insomma, un degno concorrente delle alternative di Apple e Asus, iPad Mini e Nexus 7. Non resta che quindi che attendere la fine del prossimo mese di febbraio e le prime indicazioni riguardo prezzo e disponibilità per poter meglio valutare quanto il nuovo Galaxy Note 8.0 potrà influire sul mercato sempre più in espansione dei tablet di piccola taglia.


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NOD32

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NOD32 è un software antivirus nprodotto da eset software, dotato del grosso pregio di essere leggero, veloce nelle scansioni e dotato di un' interfaccia grafica semplice da interpretare. La versione scaricabile può essere utilizzata per 30 giorni.


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Sistemi micro-server previsti in forte crescita nei prossimi 5 anni

Uno delle più recenti innovazioni nel settore delle soluzioni server riguarda le proposte cosiddette micro-server. Si tratta di sistemi da installare in sala dati che utilizzano processori dalla potenza di calcolo non elevata in senso assoluto, capaci però di bilanciare costi contenuti a consumi ridotti.

Sistemi di questo tipo vengono utilizzati per ambiti di calcolo nei quali un singolo nodo deve gestire elaborazioni non particolarmente complesse, come ad esempio un server web a basso carico. Si rivelano quindi essere molto utili per quelle installazioni nelle quali gli ambiti di elaborazione siano numerosi e variegati ma la risorsa di calcolo richiesta singolarmente per ciascuna delle elaborazioni sia contenuta.

Il vantaggio di questo tipo di soluzioni è quello di essere costituite da sistemi molto semplici dal punto di vista architetturale, interconnessi tra di loro in nodi e costruiti sulla stessa piattaforma di base. Grazie alla elevata densità di elaborazione permettono di ottenere livelli di consumo molto contenuti nel complesso, riducendo uno dei costi operativi principali associati al mantenimento di un centro di calcolo.

Stando ad una recente analisi sviluppata da MarketsAndMarkets, questo mercato è atteso in forte crescita nei prossimi anni. Le stime indicano un fatturato complessivo che raggiungerà i 26,55 miliardi di dollari per il 2018, con un tasso annuo medio di sviluppo pari al 62,3% nei prossimi 5 anni.

Se al momento attuale le proposte micro-server incidono sul 2,3% circa del totale di mercato, ai tassi di crescita sopra indicati si stima che nel corso dei prossimi anni queste soluzioni potranno rappresentare una quota considerevole del mercato dei server, variabile dal 25% al 30%.

Tanto Intel quanto AMD guardano non notevole attenzione a questo segmento di mercato. La prima proporrà soluzioni della famiglia Atom per questo tipo di sistemi già nel corso del 2013, mentre la seconda abbinerà le proprie APU con le tecnologie che ha rilevato a seguito dell'acquisizione di SeaMicro, azienda americana specializzata proprio in sistemi micro-server. Da non tralasciare anche il ruolo di ARM: l'azienda inglese ha infatti al debutto architetture di SoC a basso consumo specificamente sviluppate per l'utilizzo in server di ridotte dimensioni.


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x64 Components

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Pacchetto di codec video specificamente sviluppato per l'utilizzo con sistemi operativi Windows a 64bit. Questi componenti sono pienamente compatibili con i codec a 32bit installati utilizzando il pacchetto Vista Codec Package e possono essere completamente disinstallati dal pannello di controllo di Windows.

Ecco l'elenco dei cambiamenti apportati in quest'ultima release:

- update LAV filters 54.1+
- update FFDshow 4500


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Windows 8 Codecs

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Pacchetto che comprende codec audio e video specifici per l'utilizzo con sistemi operativi Windows 8. Queste le novità implementate nell'ultima versione:

changelog:
- update LAV filters .51.3+
- improve extender support
- update IntelQuickSync .38

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TSMC: "Per i 20nm molta più domanda rispetto ai 28nm"

La fonderia taiwanese TSMC prevede che la domanda per la prossima generazione di tecnologia produttiva a 20 nanometri sarà molto più elevata rispetto a quanto verificatosi con l'attuale processo produttivo a 28 nanometri. L'avvio simultaneo di due nuove fabbriche dedicate alla produzione a 20 nanometri dovrebbe però consentire alla compagnia di poter soddisfare la domanda senza particolari problemi.

Morris Chang, presidente e CEO di TSMC, ha commentato durante una conference call con gli analisti finanziari: "Crediamo che il volume per i SoC a 20 nanometri per il prossimo anno sarà superiore al volume dei SoC a 28 nanometri dello scorso anno, e lo stesso si verificherà nel 2015 rispetto ai 28 nanometri per quest'anno".

La produzione di chip a 28 nanometri di TSMC è attualmente portato avanti presso gli stabilimenti Fab 15 Phase 1 e Fab 15 Phase 2. TSMC ha avviato l'allestimento della Fab 15 Phase 1 nel corso del mese di giugno 2011, avviando la produzione in volumi a 28nm per i clienti nel corso del mese di ottobre dello stesso anno. La Fab 15 Phase 2 è stata invece ultimata nel corso del quarto trimestre del 2012, potendo arrivare a disporre di una capacità complessiva mensile di 50 mila wafer processati a 28 nanometri.

Fab 15 Phase 3 e Fab 15 Phase 4, il cui allestimento è attualmente in corso, saranno invece destinate alla produzione a 20 nanometri a partire dalla seconda metà del 2013 e consentiranno a TSMC di incrementare considerevolmente la sua capacità produttiva. TSMC offrirà una sola versione del processo produttivo a 20 nanometri, rispetto alle quattro versioni disponibili per l'attuale processo a 28 nanometri, il che permetterà di arrivare più rapidamente a volumi di produzione consistenti con il nuovo processo.

Chang, che ha sottolineato come la stragrande maggioranza dei clienti sia interessata a passare al processo a 20 nanometri, non ha però voluto offrire alcuna indicazione sui costi di produzione a 20 nanometri e se essi siano, e in quale misura, più elevati dei costi di produzione a 28nm.


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Sono 352 milioni circa i PC venduti nel corso del 2012

Written By Unknown on Selasa, 15 Januari 2013 | 23.47

Dopo aver visto l'andamento delle vendite di PC riportato da IDC passiamo alla simile analisi sviluppata da Gartner, accessibile online a questo indirizzo. Il quadro complessivo per il quarto trimestre 2012 conferma una contrazione nelle vendite, con una variazione negativa del 4,9% rispetto allo stesso periodo del 2011, per un totale di 90,3 milioni di PC venduti nel trimestre.

Più interessanti le stime complessive per tutto l'anno 2012, che evidenziano una contrazione complessiva del 3,5% rispetto all'anno 2011.

Produttore Vendite
PC 2012
Quota di mk
% nel 2012
Vendite
PC 2011
Quota di mk
% nel 2011
Variazione
2011-2012
HP 56.508.218 16,0 60.553.740 16,6 -6,7
Lenovo 52.159.229 14,8 45.688.493 12,5 14,2
Dell 37.611.747 10,7 42.864.265 11,7 -12,3
Acer Group 36.661.066 10,4 39.282.791 10,8 -6,7
ASUS 24.206.696 6,9 20.678.302 5,7 17,1
Altri 145.554.478 41,3 156.278.584 42,8 -6,9
Totale 352.701.433 100,0 365.364.175 100,0 -3,5

Dalla tabella evidenziamo come il totale delle vendite sia stato di poco meno di 353 milioni di PC nel 2012, contro un quantitativo di 365 milioni per l'anno 2011. Tra i produttori globali HP mantiene la prima posizione, pur se con una contrazione della propria quota di mercato, seguita da Lenovo che registra un incremento del 14,2% su base annuale confermando il trend di costante crescita.

Al terzo posto l'americana Dell, l'azienda che con calo del 12,3% rispetto all'anno precedente è quella tra le top 5 che ha subito l'impatto negativo maggiore nel corso dell'anno. Acer segue al quarto posto a ridosso di Dell, con una contrazione rispetto al 2011 del 6,7% identica in termini percentuali a quella registrata da HP. Chiude la classifica la taiwanese Asus, capace al pari di Lenovo di una sostenuta crescita del 17,1% rispetto all'anno precedente con un totale di poco più di 24 milioni di PC venduti.


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La prima mirrorrless basata su Android: Polaroid iM1836, ma il sensore è nell’ottica

La prima mirrorrless basata su Android: Polaroid iM1836, ma il sensore è nell'ottica

"Ecco Polaroid iM1836, fotocamera ibrida basata su Android, con moduli Wi-Fi e Bluetooth integrati e sensore da 1" posizionato nell'ottic"

Che Polaroid avesse intenzione di presentare una mirrorrless basata su Android era una notizia ormai data per certa da qualche settimana; in molti aspettavano la presentazione ufficiale per poter capire con maggior chiarezza di cosa si sarebbe trattato.

Ecco che Sakar, l'effettivo produttore della fotocamera, ha infatti mostrato al pubblico uno dei prodotti più controversi presentati CES di Las Vegas: Polaroid iM1836. La prima impressione è che l'azienda abbia voluto mettere insieme un po' forzatamente caratteristiche di prodotti (e produttori) differenti, quasi con lo stesso spirito con il quale il dott. Frankenstein assembla la creatura nell'omonimo romanzo, creando un ibrido decisamente ambiguo.

La fotocamera, del tutto simile nelle fattezze esterne a Nikon 1 J1-J2, potrebbe essere catalogata come mirrorless in quanto si tratta di fatto di una compatta senza specchio dalle ottiche intercambiabili, se non fosse per l'assenza del sensore all'interno del corpo macchina. L'elemento sensibile, delle dimensioni di 1", è infatti collocato all'interno dell'ottica zoom presentata contestualmente. La scelta di collocare il sensore nell'ottica, similmente a quanto fatto da Ricoh con le GXR, viene in questo caso giustificata in maniera non del tutto convincente, dichiarando l'intento con queste parole: "to prevent a novice photographer from accidentally ruining the interchangeable lenses". Sakar ha promesso inoltre adattatori per poter utilizzare ottiche di altri produttori; è evidente che in questo caso ogni adattatore dovrebbe incorporare un sensore.

Polaroid rincorre inoltre la strada intrapresa da Samsung con la Galaxy Camera, equipaggiando iM1836 con Android nella versione 4.1, display touch screen da 3.5" e moduli Wi-Fi e Bluetooth integrati. L'ultima fotocamera marchiata Polaroid, che arriverà sul mercato americano entro due mesi al prezzo di $399, sarà in grado di scattare fotografie da 18 megapixel e registrare video in 1080p. Non resta che aspettare per vedere se la mossa del produttore riuscirà a riportare in auge uno dei brand che hanno fatto la storia della fotografia.


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LibreOffice 4.0.0

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Utility di produttività personale compatibile con la maggior parte delle suite office disponibili sul mercato; è completamente gratuita, disponibile per varie piattaforme e liberamente distribuibile.


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La prima mirrorrless basata su Android: Polaroid iM1836, ma il sensore è nell’ottica

La prima mirrorrless basata su Android: Polaroid iM1836, ma il sensore è nell'ottica

"Ecco Polaroid iM1836, fotocamera ibrida basata su Android, con moduli Wi-Fi e Bluetooth integrati e sensore da 1" posizionato nell'ottic"

Che Polaroid avesse intenzione di presentare una mirrorrless basata su Android era una notizia ormai data per certa da qualche settimana; in molti aspettavano la presentazione ufficiale per poter capire con maggior chiarezza di cosa si sarebbe trattato.

Ecco che Sakar, l'effettivo produttore della fotocamera, ha infatti mostrato al pubblico uno dei prodotti più controversi presentati CES di Las Vegas: Polaroid iM1836. La prima impressione è che l'azienda abbia voluto mettere insieme un po' forzatamente caratteristiche di prodotti (e produttori) differenti, quasi con lo stesso spirito con il quale il dott. Frankenstein assembla la creatura nell'omonimo romanzo, creando un ibrido decisamente ambiguo.

La fotocamera, del tutto simile nelle fattezze esterne a Nikon 1 J1-J2, potrebbe essere catalogata come mirrorless in quanto si tratta di fatto di una compatta senza specchio dalle ottiche intercambiabili, se non fosse per l'assenza del sensore all'interno del corpo macchina. L'elemento sensibile, delle dimensioni di 1", è infatti collocato all'interno dell'ottica zoom presentata contestualmente. La scelta di collocare il sensore nell'ottica, similmente a quanto fatto da Ricoh con le GXR, viene in questo caso giustificata in maniera non del tutto convincente, dichiarando l'intento con queste parole: "to prevent a novice photographer from accidentally ruining the interchangeable lenses". Sakar ha promesso inoltre adattatori per poter utilizzare ottiche di altri produttori; è evidente che in questo caso ogni adattatore dovrebbe incorporare un sensore.

Polaroid rincorre inoltre la strada intrapresa da Samsung con la Galaxy Camera, equipaggiando iM1836 con Android nella versione 4.1, display touch screen da 3.5" e moduli Wi-Fi e Bluetooth integrati. L'ultima fotocamera marchiata Polaroid, che arriverà sul mercato americano entro due mesi al prezzo di $399, sarà in grado di scattare fotografie da 18 megapixel e registrare video in 1080p. Non resta che aspettare per vedere se la mossa del produttore riuscirà a riportare in auge uno dei brand che hanno fatto la storia della fotografia.


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Kaspersky scopre la botnet spionistica Red October

Il nome Red October (in italiano "ottobre rosso") evoca rivoluzioni di quasi cento anni fa o anche un noto film di azione, accomunati da un elemento comune, ovvero l'avere a che fare in diverso modo con la Russia. Sono russi anche gli ingegneri di Karspersy Lab, con sede a Mosca, e proprio loro hanno deciso di utilizzare il nome Red October per la più preoccupante delle botnet finora scoperte.

Ricordiamo in breve la definizione sommaria di botnet: con questo nome viene indicata una rete di computer connessi al web e infettati da software malevolo di vario tipo, caratterizzata dalla possibilità di essere controllata da un'unica entità remota, definita botmaster. L'infezione, propagatasi in differenti modalità, permette il controllo da parte dei creatori delle macchine soggette al problema, con differenti livelli di pericolosità.

Siamo rimasti volutamente molto generici: esistono botnet di centinaia di migliaia di computer, così come altre ben più limitate nel numero di componenti. Gli scopi che portano alla creazione di una botnet e dell'uso che i creatori ne possono fare sono tutto sommato i soliti: rivendita di dati a fini statistici, attacchi programmati verso siti specifici partendo dalle macchine infette o, più recentemente, spionaggio. Quest'ultimo è sicuramente il più preoccupante, nonché un fenomeno in forte crescita.

Passati quasi del tutto i tempi delle spie ammantate di mistero di Le Carré, lo spionaggio passa sempre più attraverso il web. Il cyberspionaggio è recentemente tornato alla ribalta con la scoperta della botnet Stuxnet, sfruttata per monitorare le attività all'interno dei centri di ricerca e produzione di uranio iraniani. Lo studio della botnet ha portato a scoprire chi ci fosse dietro, giungendo alla conclusione più ovvia: Israele e Stati Uniti. Stuxnet era qualcosa di veramente avanzato, che permetteva operazioni multiple di controllo e modalità di infezione particolarmente raffinate, tanto da riuscire ad infilarsi in alcuni driver certificati molto diffusi e generici come quelli di Jmicron e Realtek.

Anche in questo caso la raccolta di informazioni era il vero scopo della botnet, così come in altri casi come quello di Flame. Il bersaglio era sempre l'Iran, con estensioni in altri paesi mediorientali.  Un migliaio le postazioni infettate, anche in questo caso in posizioni molto mirate. Flame era ancora più sofisticata di Stuxnet, tanto da includere un efficacissimo comando "kill" dato da remoto per eliminare ogni traccia di sé stesso.

La saga del cyberspionaggio prosegue con Red October ma questa volta la questione sembra essere più seria, come riportato da Kaspersky Labs, ovvero coloro che hanno fatto la scoperta. Vediamo di cosa si tratta.


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Gli analisti ridimensionano le preoccupazioni intorno alle vendite di iPhone 5

Le informazioni circolate nel corso dei giorni passati relative al taglio degli ordini per i componenti di iPhone 5 hanno creato qualche turbolenza attorno al titolo AAPL, che nelle ultime sedute di borsa non ha particolarmente brillato e solo nella giornata di ieri ha concluso le contrattazioni con una perdita del 3,57%.

Alcuni analisti di Wall Street hanno però ridimensionato la cosa, affermando che il taglio degli ordini operato da Apple potrebbe in realtà essere indice non di vendite inferiori al previsto ma del miglioramento delle rese produttive e, conseguentemente, dei margini lordi sul prodotto.

Secondo Mark Moskowitz di J.P. Morgan le indiscrezioni, circolate inizialmente ad opera del Wall Street Journal, sono solamente "rumore" per alimentare una reazione eccessiva degli investitori. Commenta Moskowitz: "Nella nostra analisi il taglio degli ordini è conseguenza diretta del miglioramento della resa produttiva a seguito del lancio concitato di iPhone 5, dei nuovi iPad e dei nuovi Mac".

Nel caso in cui le rese produttive siano effettivamente in miglioramento, Apple si potrebbe trovare nella situazione di voler revocare gli eventuali ordini in eccesso per determinati componenti. Ricordiamo che al momento del lancio iPhone 5 ha dovuto affrontare qualche problema di produzione che ha avuto l'effetto di ridurre i margini del prodotto e limitarne la disponibilità sul mercato.

Anche Maynard Um, senior analyst per Wells Fargo, si è detto non particolarmente sconcertato dalla riduzione degli ordini. Un report del Nikkei sostiene che Apple avrebbe definito un ordine di circa 65 milioni di schermi per il trimestre di marzo prima dei tagli.

Secondo Um questa cifra sarebbe irrealistica: "La nostra opinione è che per Apple vi sono poche probabilità di poter consegnare 65 milioni di iPhone 5 nel trimestre di marzo". La Mela, secondo l'analista, potrebbe molto più realisticamente riuscire a commercializzare circa 43 milioni di iPhone nel periodo.


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LED più luminosi grazie alle lucciole

Un team di ricercatori di Belgio, Francia e Canada ha tratto ispirazione dal mondo della natura, come spesso accade nel settore della ricerca tecnologica, per cercare di migliorare l'intensità luminosa dei LED. Il gruppo di studiosi ha, nel dettaglio, studiato la particolare struttura dell'addome di una lucciola individuando alcune caratteristiche interessanti.

Una parte della luce generata dal LED viene riflessa internamente nel dispositivo a causa delle differenze di propagazione della luce tra i materiali del LED e l'aria. Questa particolarità ha la conseguenza di ridurre l'efficienza dei LED, osserva Annick Bay, dottorando all'University of Namur in Belgio. La luce bioluminescente di una lucciola si trova davanti ad un problema simile quando si propaga al di fuori dell'addome dell'insetto.

I ricercatori hanno esaminato la microscopica struttura di una lucciola, individuando come l'esoscheletro dell'insetto sia caratterizzato, in questa zona, da una struttura frastagliata a scaglie irregolari. Sulla base di questa analisi, i ricercatori hanno quindi condotto una serie di simulazioni al computer e sperimentazioni di laboratorio che hanno potuto confermare come proprio questo tipo di struttura sia in grado di incrementare l'intensità dell'emissione luminosa.

Bay e i colleghi hanno quindi realizzato una particolare copertura ispirandosi alla struttura frastagliata dell'esoscheletro dell'addome dell'insetto, aggiungendola ad un normale LED di nitruro di gallio. In questo modo gli scienziati hanno rilevato un incremento del 55% nell'emissione luminosa del dispositivo rispetto ad una struttura tradizionale.

I LED dotati di questo tipo di copertura risultano essere più efficienti, riuscendo ad emettere più luce a parità di dispendio energetico o, viceversa, a consumare meno energia a parità di emissione luminosa. E' interessante inoltre sottolineare che questo tipo di struttura può essere applicata in post-produzione ai LED convenzionali già in circolazione, migliorando così le loro prestazioni.


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Huawei annuncia Ascend Mate, lo smartphone più grande al mondo

Written By Unknown on Selasa, 08 Januari 2013 | 23.47

Se ne era già parlato più volte nel corso delle settimane e dei mesi passati ma nel corso della serata di ieri è diventato finalmente ufficiale il nuovo Huawei Ascend Mate, lo smartphone più grande fino ad ora mai realizzato.

Il nuovo terminale della compagnia cinese, grazie al proprio display da 6.1 pollici di diagonale si inserisce di diritto nella categoria dei phablet, di cui diventa per il momento l'esponente con lo schermo più ampio. Nonostante le dimensioni davvero generose del display, la risoluzione di quest'ultimo resta a ferma a 1280x720 pixel senza quindi raggiungere il FullHD che forse era lecito aspettarsi.

Nonostante questa piccola pecca il resto della scheda tecnica parla chiaro, definendo senza ombra di dubbio la natura da top di gamma del terminale. Ci troviamo di fronta a uno smartphone dotato di processore quad-core proprietario della stessa Huawei, operante a una frequenza massima di 1,5 GHz, affiancato da 2 GB di memoria RAM.

Decisamente generose anche le dimensioni, 163.5 mm x 85.7 mm x 9.9 mm, condizionate ovviamente dalla presenza del grande display, così come elevato è anche il peso che si attesta a 198 grammi.

La fotocamera offre un sensore da 8 megapixel mentre il sistema operativo in dote è ovviamente Android, in questo caso nella sua versione 4.1 Jelly Bean. Decisamente importante la capacità della batteria che raggiunge i 4050 mAh. Il lancio sul mercato della soluzione è previsto per il mese prossimo per quanto riguarda la Cina, mentre bisognerà aspettare qualche mese per vederlo negli altri mercati internazionali.


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Win7codecs

scheda aggiornata 3 ore fa

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Pacchetto che comprende codec audio e video specifici per l'utilizzo con sistemi operativi Windows 7. Queste le novità implementate nell'ultima versione:

- update LAV filters 54.1+
- update FFDshow 4500


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Applicazioni desktop su Windows RT: non è una vulnerabilità

Nella giornata di ieri è stata diffusa la notizia relativa a un metodo che permetteva l'installazione di applicazioni in ambiente desktop anche su Windows RT, opzione che Microsoft di default non permette. Come unica opzione di installazione viene offerto il nuovo ambiente di Windows 8 fatta eccezione per Office 2013 che viene preinstallato in modalità desktop.

Microsoft ha diffuso una nota - ripresa da svariati siti online - in cui delinea meglio la situazione e il proprio punto di vista in merito al problema. In primo luogo viene sottolineato che il metodo utilizzato per aggirare le limitazioni di Windows RT non sfrutta una vulnerabilità di sicurezza, quindi non c'è un rischio potenziale per gli utenti. Inoltre, Microsoft sottolinea come il metodo divulgato dal team di sviluppatori di Varsavia sia piuttosto difficile da implementare per l'utente finale e deve essere applicato ad ogni riavvio del sistema.

C'è però un aspetto da evidenziare: di fatto il metodo individuato funziona, seppur con qualche limitazione. Non è quindi da escludere che il tutto venga perfezionato con strumenti ad-hoc capaci anche di semplificare il procedimento e di renderlo accessibile a chiunque. In passato qualcosa di simile è già successo.

Non ci sono dettagli in merito allo sviluppo da parte di Microsoft di un update mirato per la risoluzione del problema, ma in occasione dei prossimi bollettini di sicurezza che preannunciano il patch-day mensile potrebbero esserci novità. Nella nota di Microsoft viene anche sottolineato che l'unico metodo previsto per l'installazione di applicazioni su Windows RT prevede l'utilizzo dello Store, soluzione che con il proprio iter di validazione offre anche maggiori garanzia sul piano della sicurezza.


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Canon PowerShot N: piccola, touch e connessa

I cellulari rappresentano una sfida per il mercato delle fotocamere, con le entry level sempre più in difficoltà nel tenere il passo delle vendite. Diversi produttori, tra cui Nikon, Samsung e Polaroid hanno provato la strada della fotocamera dotata di connettività e sistema operativo Android, Canon invece ha deciso di proporre qualcosa che si possa avvicinare al concetto di punta&scatta&condividi tipico dei cellulari, ma senza optare per un ibrido tra smartphone e fotocamea.

Canon PowerShot N, che sarà in vendita a partire dal mese di aprile 2013 al prezzo indicativo suggerito al pubblico di € 330 Iva inclusa, fa suo questo concetto. Caratterizzata da dimensioni ridotte e da un form factor inusuale (con il frontale quasi quadrato - 78,6 x 60,2 x 29,3 mm) è ricaricabile tramite presa USB, offre connettività Wi-Fi per l'upload diretto su YouTube e Facebook con accoppiamento one-touch per smartphone o tablet, mette a disposizione un display touchscreen orientabile da 2,8", il tutto accoppiato a un'ottica zoom 8x 28-224mm (f/3,0–5,9) equivalenti e un sensore CMOS retro-illuminato tipo 1/2,3" da 12 megapixel con processore DIGIC 5, in grado di scattare fotografie fino a 6400 ISO.

Diverse le opzioni per quanto riguarda il supporto video: (Full HD) 1920 x 1080 a 24 fps, (HD) 1280 x 720 a 30 fps, (L) 640 x 480 a 30 fps,
Super Slow Motion (L) 640 x 480 a 120fps, (M) 320 x 240 a 240fps. Il supporto di memorizzazione è una scheda microSD.

PowerShot N dispone della nuova modalità Hybrid Auto che registra video di quattro secondi prima di ogni scatto in risoluzione 720p, per poi determinare le impostazioni migliori per uno scatto perfetto tramite la tecnologia Smart Auto . Alla fine di ogni giornata, le clip di quattro secondi possono essere unite in un unico filmato per raccontare un "dietro le quinte" delle foto scattate; un modo originale per aggiungere un contesto a un album online.


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x64 Components

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Pacchetto di codec video specificamente sviluppato per l'utilizzo con sistemi operativi Windows a 64bit. Questi componenti sono pienamente compatibili con i codec a 32bit installati utilizzando il pacchetto Vista Codec Package e possono essere completamente disinstallati dal pannello di controllo di Windows.

Ecco l'elenco dei cambiamenti apportati in quest'ultima release:

- update LAV filters 54.1+
- update FFDshow 4500


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Sony rinnova la gamma di Cyber-shot: ecco le sei nuove compatte

Sony rinnova la gamma di Cyber-shot: ecco le sei nuove compatte

"Sony ha deciso di mostrare ben sei nuove fotocamere della gamma Cyber-shot: WX200, WX80, TF1, H200, W730 e W710"

Sony ha deciso richiamare l'attenzione sulle proprie fotocamere compatte al CES di Las Vegas non presentando un prodotto di punta bensì rinnovando completamente la popolare gamma Cyber-shot. Ecco quindi presentate WX200, WX80, TF1, H200, W730 e W710.

Le nuove Cyber-shot WX200 e WX80 sono due compatte dotate di sensore CMOS Exmor R rispettivamente da 18.2 e 16.2 megapixel dotate di modulo Wi-Fi integrato per controllare le fotocamere o trasferire gli scatti catturati tramite il proprio smartphone. Tra le varie funzioni tipiche delle compatte anche Beauty Effect, modalità dedicata ai ritratti in grado, secondo il produttore, di ritoccare in maniera intelligente gli incarnati dei volti e altre imperfezioni. Mentre W200 si avvale di uno zoom 10x Sony G, WX 80 monta uno zoom dall'escursione minore (8x) ma marchiato Carl Zeiss.

Destinata a resistere al condizioni più estreme è invece TF-1, piccola rugged camera impermeabile fino a 10 metri di profondità e resistente ad urti e basse temperature. Puntando molto sul carattere 'indistruttibile' della fotocamera, le caratteristiche prettamente fotografiche risultano limitate rispetto alle altre Cybershot: zoom 4x, sensore CCD da 16.1 megapixel e possibilità di registrare video in 720p.

Cyber-shot W730 e W710 sono due compatte entry level che fanno della semplicità d'uso unita a dimensioni e peso ridotti il proprio punto di forza. Entrambe si avvalgono dello stesso sensore equipaggiato sulla TF-1 ma in questi casi troviamo davanti al CCD uno zoom 8x Carl Zeiss sulla W730 ed un più modesto zoom 5x Sony sulla W710.

A chiudere la lista troviamo la nuova Cyber-shot H200, bridge con CCD da 20.1 megapixel ed un ottica Sony di escursione di 26x. Le nuove Cyber-shot saranno disponibili in Italia tra Gennaio e Febbraio con prezzi che dovrebbero spaziare dai circa €99 della W710 fino ai €249 circa necessari per l'acquisto della H200.


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Panasonic, novità video: videocamera indossabile e livella automatica

Panasonic, novità video: videocamera indossabile e livella automatica

"Panasonic aggiorna la sua gamma di videocamere consumer: ai classici camcorder vengono aggiunte nuove tecnologie come Wi-Fi, NFC e livella automatica, ma desta molto curiosità la videocamera indossabile, per riprendere il mondo dal proprio punto di vista"

Come ogni hanno Panasonic ha sfruttato la vetrina del CES per aggiornare la sua gamma di videocamere, introducendo su tutta la line-up alcune innovazioni. I nuovi camcorder vanno ad affiancarsi in gamma a quella che è stata la novità più succosa in casa Panasonic nel corso del 2012, la videocamera professionale Panasonic AG-AC90, giunta sul mercato ad agosto e caratterizzata dalla presenza di ben tre ghiere di regolazione sul barilotto, di doppio slot SD, di ottica con apertura massima F1.5 e trattamento nano surface. Basata su tecnologia 3MOS BSI, utilizza un tripletto di sensori retroilluminati in formato 1/4", mette a disposizione la tecnologia 4K2K e offre stabilizzazione su 5 assi.

Il resto della nuova gamma vede nel settore delle videocamere tradizionali un aggiornamento dei modelli precedenti, con un'interessante upgrade per il modello di punta X-920. Se i modelli V720 e V520 aggiornano i precedenti V700 e V500 con una maggiore risoluzione del sensore, ma senza cambiarne il formato, la nuova X920 integra un sistema 3MOS BSI in formato 1/2,3", rispetto al simile sistema, ma in formato 1/4" del precedente modello X900.

I nuovi sensori hanno permesso a Panasonic di allungare la portata dello zoom digitale in modalità iA Zoom: X920 e X720 mantengono l'ottica dei modelli precedenti, rispettivamente 12x a partire da 29,8mm e 21x a partire da 28mm, ma vedono lo zoom digitale arrivare a 25x e 50x. Per la nuova X520 cambia del tutto l'ottica: partendo da 28mm di focale minima equivalente offre zoom ottico 50x e digitale 80x.


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ICQ

Written By Unknown on Selasa, 01 Januari 2013 | 23.47

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Instant messenger estremamente completo. Alla tradizionali funzioni di invio e ricezione messaggi o files. si affinca la possibilità di instaurare un contatto in chat privata con un proprio contatto. Sono state introdotte innovative funzioni per la gestione della telefonia basata su protocollo IP. E' inoltre possibile inviare sms a telefoni cellulari. L'interfaccia grafica è semplice, intuitiva e può essere ottimizzata in due versioni: semplice (a disposizione le funzioni base) o avanzata (adatta ad utenti un pò più esperti.


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Smartphone e tablet i protagonisti del Natale tecnologico

Il giorno di Natale ha permesso di dare una grande spinta al mercato dei dispositivi mobile con iOS e Android che hanno assistito ad un totale combinato di 17 milioni di attivazioni solamente il 25 dicembre, mentre l'App Store di Apple ha registrato un incremento del fatturato del 70% con un incremento dei download dell'87%.

Secondo quanto riferito dalla società di analisi Flurry, circa 17,4 milioni di attivazioni di dispositivi iOS ed Android combinate sono avvenute nel giorno di Natale, con un incremento del 332% rispetto alla media giornaliera del mese di dicembre di circa 4 milioni di attivazioni al giorno, e 2,5 volte superiore rispetto al Natale 2011, quando fu registrato il precedente record di attivazioni in un singolo giorno che allora triplicò la media giornaliera dell'anno.

Osservando i dati un po' più in profondità, Flurry scopre che se gli smartphone hanno costituito la parte del leone nel periodo dall'1 al 20 dicembre in un rapporto di quattro attivazioni ad una, nel giorno di Natale sono i tablet a conquistare il dominio costituendo il 51% di tutte le attivazioni. E' il Kindle Fire HD di Amazon (leggi la nostra recensione) ad osservare la maggior crescita sul singolo giorno, con un incremento di svariate migliaia di punti percentuali rispetto alla media giornaliera di dicembre.

L'attivazione di così tanti dispositivi ha avuto l'ovvio effetto di incrementare il download di App, con Flurry che sottolinea una crescita del 112% nei download del giorno di Natale rispetto alla media dei precedenti giorni del mese. Nel complesso sono state scaricate 328 milioni di app iOS ed Android combinate.

Sulla base dei numeri composti da Flurry è Distimo, società specializzata nell'analisi delle dinamiche del mercato delle app, ad approfondire il discorso con particolare attenzione ad App Store di Apple. Il 25 dicembre i download dal negozio della Mela hanno assistito ad un incremento dell'87% rispetto alla media giornaliera del mese. Si tratta di una crescita meno significativa di quella registrata nel Natale 2011, quando i download triplicarono, ma l'incremento di quest'anno corrisponde ad un incremento del 70% del fatturato. Analizzando la tipologia di app scaricate si evidenzia come iPad sia risultato, tra gli iDevices, il dispositivo più popolare generando un incremento di download e proventi, rispettivamente, del 140% e dell'83%.

Tra le applicazioni non-Apple maggiormente scaricate vi sono YouTube e Google Maps ai vertici della classifica, seguiti (escludendo i titoli videoludici) dagli irrinunciabili Skype ed Instagram.


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VirtualDub

scheda aggiornata 3 giorni fa

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VirtualDub è un software per l'acquisizione di contenuti video e la conversione nei più comuni formati (avi, mpeg ecc).
Grande pregio di questo software, oltre alla licenza freeware, è la leggerezza del codice, che però si traduce in un'interfaccia grafica molto "spartana".


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K-Lite Codec Pack Update

scheda aggiornata 1 giorno fa

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K-Lite è un bundle di software specificamente sviluppato per permettere di utilizzare la maggior parte dei Codec con il proprio sistema. Quello fornito è un pacchetto di aggiornamento cumulativo per la versione Mega di questo bundle.

Queste le note fornite in dotazione:

  • Updated Media Player Classic Home Cinema to version 1.6.4.5978
  • Updated ffdshow to version 1.2.4483
  • Updated LAV Filters to version 0.51.3-46-g30547ce
  • Updated Codec Tweak Tool to version 5.4.6
  • Updated MediaInfo Lite to version 0.7.60
  • Updated Icaros to version 2.1.1

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Oltre 35.000 apps nello store di Microsoft per Windows 8 e RT

"Siamo ancora ben lontani dai dati degli store Google e Apple, ma questa barriera indica che per la piattaforma Microsoft vi sia interesse da parte degli sviluppatori"

Windows Store, il centro di raccolta di tutte le App sviluppate per le piattaforme Windows 8 e Windows RT, ha superato la soglia di 35.000 apps disponibili nel corso della scorsa settimana stando a quanto anticipato dal sito Supersite for Windows.

Questo è un dato ancora ben lontano da quanto raggiunto dai corrispondenti store di Apple e Google, caratterizzati da una popolarità ben più ampia grazie anche alla storia molto meno recente, ma evidenzia come vi sia un crescente interesse verso questa proposta Microsoft.

Analizzando i dati a disposizione si evidenzia infatti come il tasso di aggiornamento abbia raggiunto la soglia di 10.000 nuove apps al mese: il catalogo di prodotti tende quindi a una continua espansione, a tutto vantaggio degli utenti che possono meglio sfruttare i propri sistemi basati su OS Windows con apps specifiche.

Buon successo anche per il Windows Windows Phone Store, specifico per dispositivi smartphone: in questo caso Microsoft certifica di avere a disposizione oltre 75.000 apps.


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AMD pronta ad abbandonare il brand Vision

AMD avrebbe deciso di interrompere l'utilizzo del proprio brand Vision per identificare le proprie differenti piattaforme per sistemi desktop e notebook, stando a quanto anticipato dal sito Semiaccurate.

Questo brand era stato introdotto da AMD nel mese di Settembre 2009, con l'obbiettivo di meglio identificare il valore complessivo delle piattaforme basate su tecnologia AMD capaci di integrare al proprio interno la potenza di elaborazione di CPU e GPU e con questo fornire un'esperienza d'uso ben più completa.

Stando alla fonte AMD utilizzerà il nome della CPU o APU utilizzata nei sistemi per identificarli, seguita semplicemente dal nome platform. Il termine Vision andrà quindi a scomparire del tutto, semplificando il branding utilizzato per i prodotti ma lasciandovi sempre al centro il nome identificativo del componente utilizzato.

Ad esempio, i sistemi desktop dotati di CPU per sistemi socket AM3+ verranno indicati con il nome di "AMD FX platform", mentre quelli con APU della famiglia Trinity tanto per notebook come per desktop adotteranno il branding "AMD A10 platform", "AMD A8 platform", "AMD A6 platform" e via discorrendo.

Indicazioni chiare a riguardo crediamo arriveranno a partire dalla prossima settimana, in occasione del CES 2013 di Las Vegas.


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Galaxy S3 Mini: Apple sospende l'azione legale contro Samsung

Il contrasto giudiziario tra Apple e Samsung sembra conoscere quantomeno un momentaneo rasserenamento. Apple ha infatti depositato nei giorni scorsi una proposta di accordo incentrata su Galaxy S3 Mini, il più recente terminale smartphone della famiglia Galaxy introdotto sul mercato da Samsung.

L'accordo prevedrebbe la sospensione da parte di Apple delle accuse di violazione di proprietà intellettuali riferite a questo terminale, a condizione che Samsung non proceda con la vendita nel mercato nord americano.

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La proposta, depositata alla U.S. District Court per il Nord California, scorpora quindi Galaxy S3 Mini dalla contrapposizione legale tra le due aziende incentrata sulla violazione di brevetti. Lo scorso mese di Novembre Apple aveva richiesto l'inclusione di questo terminale e di altri prodotti Samsung all'interno dell'azione legale intrapresa contro la società coreana.

Galaxy S3 Mini non è ancora disponibile in vendita nel mercato nord americano, stando a quanto indica Samsung. Per Apple invece lo è in quanto disponibile nello store Amazon USA. L'accordo proposto da Samsung rappresenta quindi una soluzione nel complesso interessante che poco cambia lo scenario commerciale attuale in nord America.

Sarà interessante a questo punto valutare come le due aziende si comporteranno nei primi mesi del 2013 e verificare se la contrapposizione legale che le ha viste una contro l'altra nel corso del 2012 potrà concludersi definitivamente in qualche modo.


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