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ProtoCycler: il sistema per riciclare gli scarti della stampa 3D

Written By Unknown on Selasa, 27 Januari 2015 | 23.48

Chiunque si avvicini alla stampa 3D si pone fin da subito la stessa domanda: cosa me ne faccio degli scarti utilizzati per creare basi di stampa e supporti? Posso riutilizzarli o riciclarli? Uno dei costi vivi della stampa 3D è infatti quello relativo all'acquisto del materiale di stampa (PLA o ABS) che di aggira sui 20/30€ al chilogrammo, ma che può anche salire in modo netto per l'acquisto di materiali particolari.

ProtoCycler è un progetto attualmente in crowdfunding su Indiegogo che punta a rispondere proprio a questo quesito. Non è l'unico nel suo genere, ma si candida ad essere uno dei più facili da utilizzare. Si tratta di un macchinario dotato di un trituratore manuale (a manovella) e di un sistema che fonde i trucioli e li estrude in un filamento standard per la stampa (diametro a scelta tra 1.75, 2.85, 3.00 millimetri) che viene arrotolato su un rocchetto direttamente utilizzabile sulle stampanti.

Il prezzo al momento è stimato in $799, ma il primo passo di funding per avere l'apparecchio era stato posto a $499, andato subito esaurito assieme a quello da $599. Si tratta di una cifra non bassa, ma è il capostipite di una serie di prodotti che sicuramente verrà in futuro. Inoltre per chi stampa molto potrebbe diventare un utile strumento per risparmiare sul lungo periodo.


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Internet Download Manager

scheda aggiornata 2 ore fa

Utilty che permette di gestire al meglio le operazioni di download parallelo di vari files dal web, ottimizzando la banda a disposizione e gestendo dinamicamente eventuali disconnessioni da lato server così da non dover riprendere da capo il download.

Queste le ultime novità introdotte:

- Improved IE 11 integration (Windows 8.1) - Added support for new youtube changes - Fixed bugs

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Ecco come i Microsoft HoloLens ci porteranno su Marte

Durante l'evento dello scorso 21 gennaio, Microsoft si è gettata dietro le spalle molte considerazioni nate dalla precedente gestione. Una delle società più lente ad innovarsi e considerate fra le meno frizzanti del panorama informatico degli ultimi anni ha svelato HoloLens, un visore indossabile che ci consente di accedere alla cosiddetta "realtà aumentata" come mai prima d'ora. Una tecnologia che potrebbe cambiare il modo in cui giochiamo, in cui ci approcciamo con l'informatica, e non solo.

HoloLens è un progetto per il quale Microsoft ha collaborato anche con la NASA, portando avanti parallelamente quello che viene chiamato Project OnSight, un software che consente di consegnare sulla Terra l'esperienza marziana di Curiosity. Sulla base dei dati raccolti dal rover, OnSight si pone il compito di renderizzare in tre dimensioni l'ambiente del Pianeta Rosso e riprodurlo con una profondità e un campo visivo realistici. Un nuovo modo per vedere mondi diversi dalla Terra.

HoloLens per arrivare su Marte

HoloLens è il mezzo per poter sfruttare tutto questo: il visore crea una sorta di overlay olografico sull'ambiente circostante in modo da immergere chi lo indossa in una sorta di "mondo aumentato", consentendo ai tecnici della NASA e a chiunque sulla Terra di "visitare" Marte con un approccio totalmente nuovo. In questo modo è possibile scorgere dettagli altrimenti difficili da comprendere attraverso l'analisi di foto e video bidimensionali, dando ai tecnici la possibilità di interagire con il Pianeta da un punto di vista notevolmente differente.

"Cambia radicalmente la percezione che abbiamo su Marte e il modo in cui comprendiamo l'ambiente che circonda il rover", ha detto Dave Lavery, dirigente della NASA per quanto riguarda le divisioni dell'esplorazione del sistema solare. Con una visione tridimensionale di Marte, HoloLens abilita i tecnici a capire meglio le caratteristiche del terreno e degli elementi che risiedono sul Pianeta, comprendendo in maniera più specifica i problemi a cui sono sottoposti i robot e i rover.

OnSight è frutto di una collaborazione di circa cinque anni fra Microsoft e NASA, che vede in Alex Kipman (il creatore di Kinect, oltre che di HoloLens) uno dei principali artefici. Attraverso le tecnologie di Microsoft, i tecnici della NASA possono interagire con i robot attraverso le gesture, il tutto come se si trovassero in prima persona sul pianeta. È prevista anche l'interazione con altri utenti, che verranno riprodotti sotto forma di ologrammi veri e propri, e con cui sarà possibile scambiare vari tipi di informazioni.

HoloLens e OnSight sono attualmente tecnologie in fase di beta-testing presso i laboratori del team di Curiosity, ma è previsto entro il 2020 l'uso all'interno delle missioni su Marte. Offrendoci una visione tridimensionale del pianeta, e nuovi spunti per l'analisi dei dati da un punto di vista del tutto nuovo e sensibilmente più realistico, HoloLens potrebbe essere uno degli strumenti più utili per comprendere il Pianeta Rosso e per tentare, fra qualche anno, un probabile approdo.

Ma non dimentichiamoci che HoloLens è prima di tutto un prodotto commerciale, ovvero un prodotto che potrebbe permetterci di poggiare i nostri piedi su una Marte virtuale magistralmente riprodotta in tre dimensioni, il tutto mentre ci troviamo nel comfort del nostro salotto domestico.


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Call of Duty Advanced Warfare - Havok: Live Action trailer sulle KillCam

Il nuovo trailer spiega, scherzosamente, come vengono realizzate le KillCam di Call of Duty. E presenta il Cameraman che le riprende, tale Randall Higgins. Si tratta, come sanno bene i fans di CoD, delle sequenze in cui i giocatori apprendono come sono morti.

Il trailer è dedicato ad Havoc, il nuovo contenuto di espansione per Advanced Warfare che aggiunge quattro nuove mappe multigiocatore, un'arma multigiocatore con una sua variante, così come il primo capitolo di Exo Zombi. Havoc, che è il primo di quattro contenuti di espansione previsti, includerà le mappe Sideshow, Core, Drift e Urban.

È disponibile dalla giornata di oggi su Xbox Live, mentre le versioni PC e PlayStation sono previste entro la fine di febbraio. Il Season Pass di CoD Advanced Warfare permette di accedere liberamente al primo contenuto di espansione, che sarà successivamente seguito da Ascendance, Supremacy e Reckoning.

Insieme al Live Action trailer, trovate qui di seguito un secondo filmato con il dietro-le-quinte di Havoc.

Altre informazioni sul gioco si trovano nella recensione di Call of Duty Advanced Warfare.


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Samsung Galaxy S6: su Geekbench la CPU con prestazioni da record

Il SoC Exynos 7420 è apparso nel database della suite di benchmark GeekBench, con un primo risultato prestazionale che si fa sentire. Si tratta del microprocessore che Samsung potrebbe integrare su alcune versioni di Galaxy S6, in abbinamento ad una variante con Snapdragon 810 (che ad oggi soffre di alcuni problemi di gioventù).

Samsung Galaxy S6 benchmark?

Il dispositivo utilizzato per eseguire il test potrebbe essere un primo prototipo del prossimo top di gamma coreano. Il modello è descritto come "SC7 Full Android on avl7420", e ha realizzato un punteggio di 5478 in Multi-Core, e 1520 in Single-Core. Si tratta di un valore in assoluto molto elevato, superiore anche rispetto a quelli registrati dai tablet di riferimento del momento.

Nexus 9, iPad Air 2 e Shield Tablet, con i processori Apple A8x e Tegra K1, si fermano tutti ampiamente sotto la soglia dei 5000 punti, facendo tuttavia registrare un risultato superiore per le prestazioni del singolo core. Samsung continua a scegliere piattaforme basate su un numero elevato di core per i propri SoC di fascia alta, caratteristica che privilegia le prestazioni in alcuni ambiti.

Exynos 7420 è un processore da otto-core con architettura a 64-bit e in configurazione big.LITTLE. Il valore di 1,5GHz riportato nell'immagine potrebbe essere relativo alla seconda CPU, meno potente ma più efficiente, mentre la prima potrebbe avere un clock di 1,8GHz. Le due CPU dovrebbero essere in grado di cooperare simultaneamente grazie alla tecnologia HMP.

Dal nuovo test si legge che lo smartphone potrebbe avere 3GB di RAM, e farà uso della più recente versione di Android, la 5.0 Lollipop. Al momento non possiamo confermare che il dispositivo utilizzato sia proprio Galaxy S6, ma se davvero fosse così, il prossimo top di gamma potrebbe rivaleggiare in prestazioni grezze con i tablet di attuale generazione.

Samsung Galaxy S6 è atteso al debutto al prossimo Mobile World Congress, nei primi giorni del mese di marzo.


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Con Windows 10 Windows Update sparisce dal Pannello di Controllo

Con Windows 10 build 9926 distribuito ormai da qualche giorno Microsoft ha introdotto parecchie novità e funzioni. Oltre a ciò è stato fatto un ampio lavoro di ottimizzazione e miglioramenti all'interfaccia grafica e crediamo sia importante segnalarne una in particolare.

Dal pannello di controllo tradizionale al quale siamo abituati dai tempi di Windows 7 è sparito lo strumento Windows Update che ora è accessibile attraverso il nuovo pannello Settings, quello che fino alle precedenti build di Windows 10 era contenuto nell'app zSettings.

Lo spostamento di Windows Update non ha comportato importanti modifiche a livello funzionale: sono accessibili tutte le precedenti opzioni relative alla pianificazione degli aggiornamenti, all'installazione degli stessi e quelli relativi alla cronologia di installazione. In Windows Update, e più precisamente tra le opzioni avanzate, è stato integrato lo strumento attraverso il quale effettuare l'upgrade di Windows 10 installando una nuova build dai canali Fast o Slow, ecco è questa una differenza rispetto al passato che però non è certo sconvolgente.

È però interessante considerare questa novità di Windows Update in senso più generale, infatti, pare sia iniziato da parte di Microsoft il processo di migrazione dei vecchi strumenti di amministrazione verso la nuova interfaccia Modern UI. Si consideri a tal proposito che fino a oggi Microsoft ha sempre scelto di procedere su binari paralleli garantendo le medesime opzioni in Modern UI e dal pannello di controllo creando anche notevole confusione e situazioni bizzarre.


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Glary Utilities

Written By Unknown on Selasa, 20 Januari 2015 | 23.47

scheda aggiornata 46 minuti fa

Glary Utilities integra una serie di strumenti utili alla pulizia, manutenzione e ottimizzazione del proprio PC. Molte operazioni reso possibili da Glary Utilities possono essere compiute anche dagli strumenti standard messi a disposizione dal proprio sistema operativo, ma questo tool rende il tutto più semplice e a portata di mano.


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Android 5.0.1 Lollipop su Galaxy S4: trapelata la ROM ufficiale

Pubblicata originariamente su un forum cinese, una prima ROM ufficiale di Android 5.0 Lollipop per Galaxy S4 è disponibile al download anche attraverso XDA Developers. L'arrivo della più recente versione della piattaforma del robottino verde è stata discussa più volte in passato, e il rilascio sulla versione Google Play edition rappresenta una sorta di anticipazione ufficiale di quello che verrà sulla versione tradizionale.

Samsung Galaxy S4 con Lollipop

La nuova ROM è sostanzialmente una build della versione 5.0.1 di Android, compatibile anche con il GT-I9500 in vendita sul mercato italiano. Il software è di apparentemente derivazione Samsung, quindi ufficiale, almeno stando alle analisi effettuate dagli sviluppatori del forum XDA. Sul piano delle funzionalità, il firmware risulta pienamente operativo, tuttavia alcuni problemi sulla localizzazione sembrano ancora da correggere.

Si tratta di una versione cinese del firmware ufficiale, quindi anche se sono disponibili altre lingue per la visualizzazione dei testi, alcuni messaggi di notifica e di sistema resteranno localizzati in cinese, così come il widget Meteo. Mancano di default, inoltre, tastiere previste per i mercati occidentali, fattore che può comunque essere corretto in pochi istanti con il download e l'installazione di software di terze parti.

Pienamente funzionanti le funzioni tipiche di Android e di Galaxy S4, fra cui l'NFC, S-Beam, i moduli GPS, Bluetooth, 3G, Wi-Fi e tutti i sensori che completano l'esperienza d'uso dello smartphone, fra cui quelli di movimento, di prossimità e di luminosità ambientale. Anche il multi-window è operativo, tutte informazioni che si possono ricavare dai commenti dei primi utilizzatori che hanno fatto da "cavia" nello sperimentare il grado di usabilità della ROM.

Come al solito sconsigliamo di installare il firmware per utilizzarlo su base giornaliera, in attesa della versione rilasciata sui canali ufficiali. Non sappiamo se si tratti del software completo e pronto per il rilascio e, vista la sua provenienza, è preferibile approcciarsi al download con un po' di sospetto. La buona notizia è che qualcosa si sta movendo anche in via ufficiale, con la possibilità di un rilascio al pubblico di Android 5.0 Lollipop su Galaxy S4 nei prossimi mesi.

I più curiosi possono recarsi sul forum XDA Developers, in questa pagina.


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Nikon D750: ecco la soluzione al problema della luce parassita

Nikon D750: ecco la soluzione al problema della luce parassita

"Ecco la comunicazione ufficiale con le istruzioni per chi si trova tra le mani una Nikon D750 con il problema della luce parassita. Gli utenti interessati possono verificare se il proprio esemplare rientra nei lotti difettosi tramite un tool online"

L'anno 2014 non si è chiuso bene per Nikon: durante le vacanze di natale hanno cominciato a piovere segnalazioni in merito a un problema di luce parassita in alcuni esemplari della recente reflex Nikon D750. Qualche giorno fa Nikon aveva comunicato di aver preso in carico il problema e di essere alla ricerca di soluzioni, garantendo che gli esemplari affetti dal problema sarebbero stati riparati tramite la rete dei centri assistenza.

Oggi arriva la comunicazione ufficiale con le istruzioni per chi si trova tra le mani una D750 che in condizioni di controluce da adito a un evidente alone chiaro nella parte alta del fotogramma. Gli utenti interessati possono verificare se il proprio esemplare rientra nei lotti difettosi tramite un tool online in cui inserire il numero di serie della fotocamera: lo strumento è raggiungibile a questa pagina.

Da notare che alcune fotocamere sono giunte sul mercato già con il problema risolto: anche se il numero di serie della fotocamera è incluso fra quelli che presentano il problema, un punto nero nell'attacco del treppiedi nella parte inferiore della fotocamera, come quello mostrato nella foto, indica che sono già state adottate misure per risolverlo.

Come specificato nella nota: "Se si possiede una fotocamera SLR digitale Nikon D750 che presenta questo problema, contattare il più vicino Centro di assistenza Nikon. Per ridurre tale luce parassita innaturale, il Centro di assistenza ispezionerà e riparerà i componenti di schermatura dalla luce e regolerà la posizione del sensore AF senza alcun costo aggiuntivo per gli utenti. Le riparazioni e le modifiche non avranno alcun effetto sulla precisione dell'autofocus o sulle prestazioni di altre funzioni della fotocamera". Per gli utenti italiani il centro di assistenza di riferimento è L.T.R. Service SRL, presso Nital a Moncalieri (TO).


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Sid Meier annuncia nuovo gioco spaziale Starships

Sarà ambientato nello stesso universo fantascientifico di Beyond Earth e offrirà delle ancora imprecisate opzioni per "collegare i due giochi ed espandere la profondità di entrambi". Ma allo stesso tempo il nuovo Sid Meier's Starships sarà più immediato e non farà parte del brand Civilization, come evidenzia lo stesso nome del gioco.

Sid Meier's Starships

"Ci concentreremo soprattutto sulla progettazione delle navi spaziali, all'interno di un universo fatto di avventure interstellari, diplomazia ed esplorazione", ha detto Sid Meier a Gamespot. Un gioco di strategia spaziale che sembra perdere buona parte della profondità gestionale di Beyond Earth, proprio per far emergere la componente di progettazione. Uscirà nella prossima primavera nei formati PC, Mac e iPad.

I giocatori dovranno espandere una federazione planetaria, esplorare la galassia, sviluppare tecnologie avveniristiche e prendere parte a combattimenti spaziali a turni. Il tutto servendosi di un'armata di navicelle spaziali personalizzabili sulla base del progresso scientifico e tecnologico impartito alla propria federazione.

A seconda di come assembleranno i vari pezzi i giocatori otterranno effetti, specializzazioni e caratteristiche differenti. Si potranno configurare armi, scudi e abilità, in modo da essere più efficienti nei combattimenti e per aiutare le popolazioni pacifiche che si incontreranno in giro per la galassia.

Come in Civilization, infine, si potrà portare a termine la partita in modi diversi, andando a cercare di soddisfare obiettivi differenti.


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Samsung perde un terzo del mercato cinese a vantaggio di Xiaomi e Apple

Secondo le rilevazioni di CCID Consulting, una tra le più importanti compagnie cinesi di ricerca di mercato e consulenza, nel mese di gennaio 2014 Samsung aveva il 20% del mercato cinese. Nel corso dei mesi un produttore cinese ed Apple, in particolare, hanno eroso parte della leadership dei coreani, riducendo di un terzo la penetrazione di Samsung in quel mercato, uno dei più importanti al mondo.

Xiaomi, lo sappiamo, è la società da tenere in considerazione nei prossimi periodi. Hugo Barra non ci ha pensato più volte a passare da Google al produttore cinese, probabilmente spinto da un contratto condito da una serie interminabile di cifre. Ma le potenzialità di Xiaomi, che fra le cinesi è quella più incline ad infastidire sua maestà Samsung, sono veramente molto elevate, e a conferma di tale affermazione gli ultimi annunci degli scorsi giorni.

Gli smartphone della società, conditi dalla celebre ROM MIUI e da caratteristiche tecniche che non hanno nulla da invidiare ai più blasonati modelli diffusi nel mercato occidentale (forse è vero il viceversa), rappresentano un serio pericolo per il duopolio Samsung-Apple ormai consolidato da alcuni anni nel settore, pericolo reso ancora più cocente dai prezzi di listino più che invitanti operati da Xiaomi e da un possibile e più radicale approdo nei mercati occidentali nel 2015.

Dal 20% del market share di inizio 2014, Samsung è passata al 13,7% nel mese di ottobre e, secondo CCID Consulting, potrebbe perdere il dominio della Cina entro fine 2015 se il declino continuasse alla stessa rapidità. Il mercato ha verificato anche una leggera flessione nel corso dell'anno, con circa 307 milioni di smartphone venduti nel mese di ottobre (50 milioni in meno rispetto a gennaio dello stesso anno).

La Cina è fra i mercati più importanti al mondo per via del consistente bacino d'utenza che gli appartiene. Perdere un mercato così grande rappresenterebbe una feroce sconfitta per Samsung, che lo domina incontrastata ormai da alcuni anni. I coreani hanno riportato trimestri solidi ma con utili in calo negli ultimi periodi, ma cercheranno di rilanciare la propria offerta con Project Zero, ovvero Galaxy S6, atteso per i primi giorni di marzo.


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WashAndGo

scheda aggiornata 1 ora fa

Utility per la manutenzione e la pulizia del proprio sistema. Consente di eliminare i file *.bak, *.temp, directory e file creati da installazioni non concluse o di software rimossi senza procedura uninstall.
L'help di questo software, fornisce anche indicazioni e suggerimenti sui file da eliminare o meno.


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Apple Watch già disponibile su eBay, ma attenzione alle frodi!

Apple Watch è stato svelato al pubblico ormai da parecchi mesi, tuttavia una data esatta per il rilascio non è stata ancora annunciata. Il wearable della Mela morsicata dovrebbe arrivare entro la fine del trimestre, ma non è detto che sia impossibile imbattersi in un orologio dalle fattezze simili a quelle delle unità mostrate da Apple in fase di presentazione.

Apple Watch falso

Nelle scorse ore, infatti, è apparsa un'inserzione su eBay con protagonista uno smartwatch particolarmente simile a quello della Mela. L'asta si è già conclusa con un'offerta massima di 260$, ma il prodotto venduto non è altro che un falso. Il venditore specifica che si tratta di un prototipo ottenuto da un "cugino" che lavora per Apple, tuttavia sono molti i dettagli che sottolineano la frode: l'adesivo sulla parte frontale, ad esempio, ma soprattutto il cinturino in pelle non lascia spazio a dubbi.

Al CES di Las Vegas non erano pochi i cloni cinesi dello smartwatch di Cupertino, ed è probabile che questi inizino a fioccare sugli e-store durante le prossime settimane. Per ulteriori informazioni non possiamo che restare in attesa di un nuovo evento in cui Apple mostrerà alcune delle feature aggiuntive e rivelerà al pubblico dettagli sul lancio commerciale.

Qualcosa è tuttavia trapelato negli scorsi giorni con la divulgazione di alcune informazioni sull'app companion. Apple Watch è particolarmente atteso soprattutto per vedere quale sarà il suo impatto sul mercato, e se riuscirà a trainare una nuova categoria di prodotto (la prima per Apple da iPad) che il pubblico ad oggi sembra ancora ignorare.


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Process Lasso

Written By Unknown on Selasa, 13 Januari 2015 | 23.48

scheda aggiornata 2 ore fa

Process Lasso ottimizza l'esecuzione dei processi in corso intervenendo sui parametri di affinità e di priorità. Questo software può essere utile per rendere più fluido e reattivo il sistema, inoltre gli utenti più evoluti potranno accedere a personalizzazione e ottimizzazioni aggiuntive.


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Android 5.0 Lollipop su Galaxy S5 anche in Italia con Vodafone e H3G

Dopo essere arrivato in Polonia, Spagna e Russia, l'aggiornamento ad Android 5.0 Lollipop per Samsung Galaxy S5 sbarca anche in Italia e Regno Unito. Nel Bel Paese i primi dispositivi ad essere aggiornati sono stati i brandizzati Vodafone e H3G, che da alcuni giorni hanno iniziato a ricevere la notifica per l'aggiornamento attraverso la modalità OTA (over-the-air), direttamente da dispositivo.


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Google abbandona 930 milioni di utenti Android con il cessato supporto di WebView pre-4.4

La versione "pre-KitKat" di WebView non riceverà più alcun aggiornamento di sicurezza a meno che non venga sviluppato dalla community. Google ha infatti cessato lo sviluppo su una delle parti fondamentali del codice utilizzate per il rendering delle pagine web del browser nativo. La notizia riguarda per il momento circa 930 milioni di utenti Android.

In base alle ultime statistiche sulla diffusione delle singole versioni rilasciate da BigG, infatti, KitKat e successivi sono installati sul 39% dei dispositivi in circolazione, mentre la maggior parte (il 46%) utilizza ancora Jelly Bean. Fra gli altri troviamo Gingerbread, Ice Cream Sandwich e Froyo, che insieme sono installati su circa il 15% dei dispositivi che fanno uso della piattaforma del robottino verde.

La decisione di terminare lo sviluppo sulla versione di WebView utilizzata prima del rilascio di KitKat è definita come "bizzarra" dallo stesso che l'ha rivelata pubblicamente, il ricercatore di sicurezza Tom Beardsley di Rapid7. Questi afferma che sul codice del software sono state trovate numerose falle nel corso degli anni, ma per le prossime gli utenti dovranno in qualche modo arrangiarsi da soli per via delle nuove politiche adottate dal gigante di Mountain View.

Lo scorso ottobre, dopo aver ricevuto un rapporto di una nuova vulnerabilità nella versione di WebView, i tecnici di Google hanno risposto che la compagnia lascerà il compito dello sviluppo delle patch di sicurezza ad esterni: "Se la versione interessata di WebView è precedente alla 4.4, generalmente non siamo noi stessi a sviluppare le patch. Oltre a notificare gli OEM, non saremo in grado di intervenire sui report che interessano le versioni che precedono la 4.4 che non vengono accompagnate da una patch."

In altre parole, la prossima volta che viene resa nota una vulnerabilità sul codice relativo a WebView "pre-4.4", Google non svilupperà alcuna patch. Tuttavia, se un esponente terzo sviluppa il fix e lo propone agli ingegneri di Google, la società lo introdurrà all'interno del codice Android Open Source Project (AOSP). Google invierà la correzione anche ai produttori terzi di smartphone e tablet, ma è lì che inizia e finisce il suo ruolo nel rilascio del fix.

Secondo Beardsley, la nuova politica ha avuto inizio lo scorso ottobre con il lancio di Android 5.0 Lollipop. Se da una parte la mossa di Google appare come bizzarra, come la definisce lo stesso ricercatore di sicurezza, dall'altra le ragioni ci sembrano ovvie: cercare di convincere i produttori a passare alle versioni più recenti di Android, eliminando un supporto indiretto a tutti i dispositivi di terze parti che ancora fanno uso di Android Browser.


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Call of Duty Online adesso disponibile in Cina

Activision e Tencent, uno dei principali provider di servizi Internet in Cina, hanno annunciato il lancio della beta aperta pubblica di Call of Duty Online, adesso disponibile per centinaia di milioni di giocatori cinesi. Call of Duty Online è la nuova versione free-to-play della nota serie di sparatutto militari.

Call of Duty Online

Il lancio di Call of Duty Online segna un momento storico per la serie, che così raggiunge il più grande mercato videoludico del mondo. Cod Online è stato sviluppato da Raven Software, il team che in passato ha sfornato capolavori del calibro di Heretic, Hexen, Soldier of Fortune e Quake 4. Per l'occasione è stata creata un'esperienza di gioco multiplayer completamente nuova, pensata appositamente per la Cina.

Call of Duty Online include le campagne single player Hero Ops, ma si concentra ovviamente soprattutto sul multiplayer. I giocatori possono acquistare o affittare oggetti in-game, affrontare esperienze cooperative in modalità Survival e le modalità PvP più avanzate per la serie Call of Duty. Ci sono anche delle nuove modalità PvE esclusive per la Cina, definite Cyborg, che si caratterizzano per l'intensità cinematografica e per il ritmo intenso tipici della serie di Call of Duty principale.

Activision e Raven Software hanno condotto diversi test chiusi prima di dare il via alla beta aperta, raccogliendo il feedback dei giocatori. Call of Duty Online è quindi una trasposizione dei giochi della serie principale in una versione snellita, immediata ed efficace, adatta a chi ama il gaming competitivo.

Si tratta di una grossa opportunità per il publisher americano, viste le dimensioni del mercato cinese che, oltretutto, si conferma un mercato particolarmente legato all'universo PC, anche per via del divieto alla commercializzazione delle console venuto meno solamente negli ultimi mesi.


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Il primo ministro inglese contro la cifratura end-to-end

Libertà civili e sicurezza: è da sempre uno dei compromessi con cui i governi democratici devono spesso confrontarsi. Un tema caldissimo in questi giorni, il cui dibattito viene alimentato da recenti episodi di cronaca. E' stato il caso, ad esempio, delle vicende accadute a Sony che hanno lasciato uno spiraglio per una reintroduzione del CISPA negli USA (ne abbiamo parlato qui) ed è ancora più attuale con l'attacco terroristico avvenuto la scorsa settimana a Parigi.

Questa volta è il primo ministro britannico, David Cameron, che auspica un rafforzamento delle leggi in materia di "Internet e nuovi mezzi di comunicazione". Il premier inglese ha nello specifico ipotizzato un possibile divieto ai sistemi di messaggistica che fanno uso di crittografia end-to-end.

Nel corso del 2013 il Regno Unito ha già visto l'affossamento del Communications Data Bill (conosciuto anche come snoopers' charter, la carta dei ficcanaso), avendo sollevato preoccupazioni sia in merito alle libertà civili, sia in merito ai costi del programma. Qualche tentativo di riaprire il confronto sulla proposta di legge è stato compiuto lo scorso anno e ora Cameron sta cercando di spingere ulteriormente verso un impianto normativo che conceda poteri più ampi per il monitoraggio di individui sospettati di attività terroristiche quando fanno uso di comunicazioni cifrate end-to-end, come ad esempio Whatsapp, Snapchat, PGP o iMessage.

Cameron ha dichiarato: "Applico un principio molto semplice che dovrebbe essere alla base delle norme che si renderanno necessarie. Il principio è: vogliamo che nel nostro Paese siano permessi mezzi per le comunicazioni le quali, anche in caso estremo con un mandato firmato personalmente dal Segretario di Stato, non possiamo leggere? In casi estremi è stato possibile leggere lettere, ascoltare telefonate e comunicazioni mobile. La domanda resta: vogliamo consentire un mezzo di comunicazione dove semplicemente non è possibile fare ciò? La mia risposta alla domanda è: no, non dobbiamo. Il primo dovere di qualsiasi governo è di tenere il Paese e le persone al sicuro".

Di recente varie compagnie, Apple e Google in primis, hanno deciso di implementare cifratura privata nei rispettivi sistemi di messaggistica che esse stesse non possono scardinare, per evitare di subire pressioni da parte delle autorità. E' però opportuno osservare che le agenzie governative hanno la capacità di violare la maggior parte dei sistemi di cifratura con strumenti già in loro possesso (come abbiamo avuto modo di raccontare in questo articolo): la cifratura end-to-end è solamente più difficile da penetrare, con l'obiettivo di scoraggiare gli eventuali abusi di un impiego "leggero" di tecnologie di forzatura crittografica.


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Grand Theft Auto V per PC posticipato a marzo

La nuova data di rilascio di Grand Theft Auto V per PC è quella del 24 marzo. Il gioco sarebbe dovuto uscire il prossimo 27 gennaio. Per farsi perdonare, Rockstar ne ha approfittato per rilasciare nuovi screenshot che evidenziano il rinnovato livello di dettaglio visivo della versione PC di Gta 5.

"Ci scusciamo per il leggero spostamento della data, ma il gioco richiede qualche settimana in più per i test e per le rifiniture che lo renderanno un prodotto di qualità come tutti si aspettano", si legge sul sito ufficiale. "Posticipare la data di uscita non è mai una decisione che si prende alla leggera, ed è una scelta che siamo soliti fare solo quando sappiamo che è nell'interesse del gioco e dei nostri fans. Grazie a tutti per la comprensione e vi assicuriamo che sarà valsa la pena di aspettare".

Gta Online per PC arriverà insieme a Gta 5, e consentirà fino a 30 giocatori di partecipare alle stesse sessioni di gioco. Includerà anche la modalità Gta Online Heists, rilasciata successivamente su console. Su PC sarà possibile giocare alla risoluzione 4K e, tra le altre cose, ci sarà il supporto a NVIDIA 3D Vision per le configurazioni multi-monitor. I giocatori troveranno anche la nuova versione del Rockstar Editor, che permetterà di creare clip cinematografiche da condividere su Youtube e sugli altri social.

La versione PC di Gta 5 è basata sulle versioni Xbox One e PS4 già uscite, e di cui ci siamo precedentemente occupati con questo articolo. Per questo appare curioso il nuovo posticipo, anche perché i giocatori PC rivedono l'incubo del deludente porting PC di Grand Theft Auto IV e delle scarse prestazioni di altri giochi free roaming su ampi mondi aperti come Watch Dogs.

Rockstar ha pubblicato anche i requisiti hardware necessari per la versione PC di Gta 5. Eccoli di seguito:

Specifiche minime:
OS: Windows 8.1 64 Bit, Windows 8 64 Bit, Windows 7 64 Bit Service Pack 1, Windows Vista 64 Bit Service Pack 2 (raccomandata una scheda video NVIDIA con Vista)
Processore: Intel Core 2 Quad CPU Q6600 @ 2.40GHz (4 CPUs) / AMD Phenom 9850 Quad-Core Processor (4 CPUs) @ 2.5GHz
Memoria: 4GB
Scheda video: NVIDIA 9800 GT 1GB / AMD HD 4870 1GB (DX 10, 10.1, 11)
Scheda audio: compatibile 100% DirectX 10
HDD Space: 65GB
DVD Drive

Specifiche raccomandate:
OS: Windows 8.1 64 Bit, Windows 8 64 Bit, Windows 7 64 Bit Service Pack 1
Processore: Intel Core i5 3470 @ 3.2GHZ (4 CPUs) / AMD X8 FX-8350 @ 4GHZ (8 CPUs)
Memoria: 8GB
Scheda video: NVIDIA GTX 660 2GB / AMD HD7870 2GB
Scheda audio: compatibile 100% DirectX 10
HDD Space: 65GB
DVD Drive


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Il selfie di Totti fa pubblicità all'iPhone: 'Va squalificato' secondo il Codacons

Un'esultanza storica la scorsa domenica, quella di Totti, atta a celebrare il secondo gol in semi-rovesciata di destro nel derby contro la Lazio. Un'esultanza che però potrebbe risultare amara al capitano della Roma, che nel corso dell'esecuzione del selfie avrebbe mostrato troppo esplicitamente lo smartphone in uso: un nuovissimo iPhone 6.

Francesco Totti, selfie in campo

Secondo l'associazione di tutela dei diritti dei consumatori non è una coincidenza che nelle mani di Francesco Totti ci fosse uno smartphone di ultimissima generazione e rilasciato da pochi mesi. Si tratta, stando al comunicato rilasciato pubblicamente, di un chiaro esempio di pubblicità occulta che va punito con la squalifica del capitano come esempio per "riportare i giocatori al vero significato del gioco del calcio".

Non è la prima volta che accade un episodio del genere nella storia del calcio italiano. In precedenza anche Vieri e Maldini furono coinvolti in "vicende analoghe, che tuttavia rimasero impunite", secondo l'associazione. Il Codacons ha annunciato di aver segnalato il gesto di Totti ad Antitrust e Federcalcio con l'obiettivo di ottenere una squalifica temporale per il capitano della Roma dai campi di gioco italiani.

La reazione del Codacons arriva dopo una tempesta di critiche piovuta da tifosi e dirigenza della Lazio, che hanno ritenuto l'esultanza una goliardata troppo esplicita per essere ammessa in un campo da gioco sportivo durante una partita così importante. Il selfie in campo è una prima assoluta nella storia del calcio italiano, ma al tempo stesso Totti è il primo ad aver raggiunto quota 11 gol nel derby di Roma.

Una situazione tanto speciale da richiedere una celebrazione altrettanto speciale.

Francesco Totti, selfie in campo

Di seguito riportiamo il comunicato del Codacons nella sua interezza.

"Dopo il gol e il selfie che immortala il capitano della Roma nell'esultanza seguita alla rete appena segnata, Totti viene celebrato dal Mirror come 'Il più figo di tutti i tempi'.
Tuttavia dietro un tal gesto goliardico potrebbe celarsi molto di più. Il gesto di Totti, infatti, rappresenta una pubblicità vera e propria, mirata a pubblicizzare, con cenni occulti, un nuovo modello di smartphone appena messo in circolazione.
Anni fa si presentarono per Vieri e Maldini vicende analoghe, che tuttavia rimasero impunite. Il calcio deve essere ripulito dalle dinamiche commerciali. 
Il Codacons chiede la squalifica di Totti, perché è ora di riportare la gente e i giocatori al vero significato del gioco del calcio".


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LG presenta un TV OLED flessibile e sei nuovi modelli 4K in versione curva e flat

Written By Unknown on Selasa, 06 Januari 2015 | 23.47

La giornata di ieri è stata indubbiamente una delle più ricche di annunci per quanto riguarda il CES 2015 in corso proprio in queste ore. Una delle compagnie protagoniste della serata con i propri keynote è stata senza ombra di dubbio LG, che ha annunciato il proprio smartphone dal display curvo LG G Flex 2 e una serie di nuovi televisori OLED ancora più performanti e intelligenti dei predecessori.

I nuovi modelli sono in tutte le dimensioni disponibili in versione piatta o curva, con alcuni modelli in grado di flettersi e passare dalla modalità curva a quella piatta. In particolare, a essere dotato di questa tecnologia flessibile è il modello LG 77EG9900 un tv con diagonale di 77 pollici 4K OLED in grado di trasformarsi e passare da curvo a piatto o viceversa.

Sono poi stati annunciati altri 6 modelli, tutti disponibili in versione piatta o curva e disponibili nelle dimensioni di 55, 65 e 77 polici.

In aggiunta al supporto alla risoluzione 4K i nuovi televisori giungono con il nuovo sistema operativo per Smart TV webOS 2.0 e una varietà di applicazioni che sono state aggiornate e offrono ora supporto alla risoluzione 4K. Tra queste non possiamo non citare l'app di Amazon, Youtube, Netflix, GoPro e DirectTV.

Il produttore ha allargato anche la propria partnership con Netflix annunciando un apposito Reccomended Netflix TV Programm che aiuterà gli utenti a trovare i migliori show televisivi e film da godere sul proprio TV OLED LG.


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Samsung annuncia SSD T1, disco esterno grande come un biglietto da visita

Nel corso della serata di ieri Samsung ha tenuto la propria conferenza stampa in quel del CES di Las Vegas, annunciando una serie di dispositivi che includeva anche una nuova linea di dischi esterni portatili per PC. Il più interessante in questa serie di dischi è sicuramente il nuovo Portable SSD T1 che offre accesso a un discreto quantitativo di memoria in una veste sicuramente elegante e estremamente portatile.

Samsung SSD T1 giungerà sul mercato in tre versioni che si differenzieranno tra loro per il taglio di memoria a disposizione dell'utente. Parliamo di 250 GB per la versione più economica, 500 GB per quella intermedia e 1 TB per la versione top.

Le misure dei dischi compresi di box sono davvero contenute; parliamo di 71 x 53,2 x 9,2 mm, fatta eccezione per lo spessore quindi, si tratta di dimensioni tanto compatte de essere paragonbili a quelle di un biglietto da visita. I dischi giungono con un sistema di criptaggio dei dati AES a 256 bit, supporto alle connessioni USB 2.0 e USB 3.0 e una velocità di trasferimento pari a 450 MB/s.

"La velocità di lettura è veloce e reattiva come quella di un SSD interno e circa 100 volte maggiore rispetto ad un classico HDD esterno" queste le dichiarazioni di Samsung. "In relazione al tipo di file da spostare il Portable SSD T1 ha una velocità di trasferimento che risulta mediamente 4 volte superiore rispetto ad un tradizionale hard disk esterno. Impiega solo 8 secondi per trasferire un film da 3GB e circa 27 secondi per trasferirne uno da 10 GB contro i 26 secondi e 85 secondi di un normale HDD."

Secondo Samsung il nuovo SSD T1 offre anche un altissimo livello di resistenza agli urti e uno speciale sistema di gestione della temperatura interna che viene automaticamente attivato in caso di condizioni esterme.

SSD T1 sarà disponibile a partire dai prossimi mesi ad un prezzo di 179,99$ per la versione da 250GB, 299.99$ per quella da 500 e 599,99$ per la versione con taglio di memoria da 1TB.


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Novità in ambito storage anche da Seagate al CES

Anche Seagate presenta al CES una serie di novità per il pubblico consumer, che vanno ad affiancarsi ai prodotti premium presentati sotto il brand LaCie e dei quali abbiamo parlato in questa notizia.

Si parte anzitutto da Seagate Personal Cloud, una linea di dispositivi pensati per facilitare l'adozione e l'uso di ambienti personal cloud. All'interno della linea sono presenti dispositivi ad un drive, con capienze di 3TB, 4TB e 5TB, e dispositivi a due drive, con capienze di 4TB, 6TB e 8TB. I prodotti della linea Seagate Personal Cloud oltre ad interfacciarsi con i normali dispositivi PC e Mac, sono compatibili (grazie alle Seagate Media App) con televisori smart LG e Samsung dal 2012 in poi e supportano lo streaming di contenuti con media player come Roku, Google Chromecast e Apple TV.

E' inoltre possibile accedere ai contenuti presenti nel Seagate Personal Cloud da dispositivi mobile basati su Android, iOS e Windows 8. Il supporto DLNA permette inoltre di sfruttare altri dispositivi per lo streaming, come ad esempio le console Xbox 360, Xbox One e PlayStation 3. I dispositivi Seagate Personal Cloud offrono inoltre la possibilità di eseguire backup automatici e sono compatibili con il sistema Time Machine di Apple.

La disponibilità è prevista più avanti nel corso dell'anno, ad un prezzo non ancora comunicato.

Seagate Wireless è invece una soluzione pensata per lo streaming di contenuti su dispositivi Android, iOS, Kindle Windows 8 e Windows RT tramite connessione su rete WiF creata dal dispositivo stesso, eliminando quindi la necessità di essere nell'area di una connessione di rete esistente. Seagate Wireless sarà disponibile dal prossimo mese a 130 dollari e con una capienza di 500GB.

Seagate Seven è invece un disco esterno ultra sottile richiama nell'aspetto il form factor degli hard disk interni da 2,5 pollici. L'unità ha uno spessore di appena 9,6 millimetri ed è caratterizzata da uno chassis interamente realizzato in metallo. Seagate Seven, dotato di connessione USB 3.0, è un hard disk portatile da 500GB che sarà disponibile nella seconda parte del mese di gennaio per un prezzo suggerito di 100 dollari.


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ZenFone 2 e ZenFone Zoom: gli smartphone Asus con la foto al centro

Tempo di annunci di nuovi smartphone per Asus, azienda che nei giorni precedenti il CES 2015 di Las Vegas aveva lasciato intendere come fossero proprio questi prodotti al centro della propria comunicazione attesa per questi primi giorni dell'anno.

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La gamma di smartphone ZenFone si espande quindi con ZenFone 2, modello caratterizzato da un display da 5,5 pollici di diagonale Full HD IPS, che Asus è riuscita a inserire nella parte frontale assicurando che questo copra il 72% della superficie complessiva. La risultante è quella di avere cornici attorno al display molto sottili, per una maggiore eleganza dell'insieme e a parità di display un contenimento dell'ingombro complessivo.

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La parte posteriore è caratterizzata da una curvatura della superficie; questo ha permesso di contenere lo spessore ai lati in soli 3,9 millimetri. Al centro della parte posteriore trova posto la fotocamera da 13MP, con apertura focale di f/2.0 e tecnologia Asus PixelMaster che assicura una superiore resa degli scatti effettuati in condizioni di illuminazione critica. Non manca un flash rear tone, con due led di differente temperatura colore che permettono di rendere più naturali gli scatti soprattutto con riferimento al colore della pelle.

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Cuore di questo smartphone il processore Intel Atom Z3580, caratterizzato da architettura quad core con una frequenza di clock di 2,3 GHz e abbinato a controller memoria dual channel per un totale di 4 Gbytes di memoria di sistema: si tratta del primo smartphone con tale quantità di memoria.

La batteria ha capacità di 3.000mAh e vede l'utilizzo di tecnologia Fast-charging, grazie alla quale la capacità del 60% viene raggiunta dopo solo 39 minuti di ricarica. Non sappiamo se questo sia assicurato anche dall'utilizzo di un apposito caricatore fornito in dotazione o se possa valere con il collegamento dello smartphone attraverso un tradizionale cavo USB e un alimentatore da parete.

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ZenUI è stata aggiornata in concomitanza con il debutto di ZenFone 2, introducendo varie migliorie che vanno da un maggior margine di intervento nella personalizzazione delle funzioni a disposizione sino all'adozione di alcune funzionalità legate alla sicurezza. Non mancano poi una serie di funzionalità software specifiche per la fotocamera posteriore, grazie alle quali assicurare l'ottenimento di migliori scatti in condizioni difficili oltre all'editing post scatto di immagini eseguite in automatico dallo smartphone dietro richiesta dell'utente.

A completare le caratteristiche tecniche di questo modello il supporto LTE Cat 4 e la possibilità di gestire contemporaneamente due SIM. Non sappiamo al momento attuale se quest'ultima funzionalità verrà implementata anche nelle versioni attese in commercio nel mercato italiano. Prezzi a partire da 199 dollari tasse escluse nel mercato USA, ma non sappiamo se questi listini prevedano anche l'abbinamento ad un contratto con uno dei gestori telefonici così come abitualmente indicato per i prodotti di telefonia venduti in nord America. La commercializzazione avverà nel corso del mese di Marzo.

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La seconda novità è ZenFone Zoom, smartphone top di gamma che come il nome lascia facilmente intendere punta tutto sulle caratteristiche della fotocamera posteriore dotata per la prima volta di zoom ottico 3x. Tutto questo mantenendo uno spessore massimo di 11,95 millimetri, contenuto in considerazione della complessità nella realizzazione meccanica di una ottica posteriore dotata di 10 lenti al proprio interno.

L'integrazione di uno zoom ottico ha implicazioni in termini di apertura focale massima, come sempre accade del resto con ottiche di questo tipo rispetto a quelle fisse: ecco quindi un'apertura che passa da un minimo di f/2.7 sino a f/4.8. La fotocamera posteriore è da 13MP, mentre quella frontale da 5MP ha ottica fissa da f/2.0 Le specifiche tecniche prevedono un display da 5,5 pollici di tipo Full HD (1920x1080 pixel), con tecnologia IPS e Corning Gorilla Glass 3; lo storage locale raggiunge i 128 Gbytes mentre nessun dato è fornito con riferimento al SoC e alla memoria di sistema ma crediamo che si tratti degli stessi componenti adottati per ZenFone 2.

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Le dimensioni importanti hanno permesso di integrare anche in questo modello una batteria da ben 3.000 mAh, allineata come capacità a quelle degli altri smartphone con display da 5,5 pollici presenti in commercio al momento. Asus ha annunciato questo prodotto al CES ma la commercializzazione non è prevista prima del secondo trimestre dell'anno; è ipotizzabile che ulteriori dettagli verranno forniti in occasione del Mobile World Congress di Barcellona, ai primi del mese di Marzo. Il listino indicato è pari a 399 dollari USA, tasse escluse.


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Due monitor per videogiocatori da Acer al CES

Acer svela al CES 2015 due nuovi schermi destinati espressamente al mondo dei videogiocatori. Il primo di essi è il modello Acer XB270HU, soluzione da 27 pollici con pannello IPS e risoluzione di 2560x1440 pixel. La novità è rappresentata dal supporto ad NVIDIA G-SYNC che rende questo dispaly, secondo quanto afferma la compagnia, il primo monitor IPS al mondo con tecnologia G-SYNC.

Rimandando gli utenti a questo articolo per un maggior approfondimento, ricordiamo che la tecnologia G-SYNC permette di aggiornare il monitor non ad una frequenza fissa ma variabile a seconda dell'output della scheda video. Ritornando al monitor, le specifiche ufficiali sono in questo momento abbastanza sommarie, e parlano di un angolo di visione fino a 178°, connettività HDMI 2.0 ed una frequenza di aggiornamento fino a 144Hz. La disponibilità è prevista per il mese di marzo.

27 pollici anche per il secondo modello annunciato, XG270HU, anch'esso con risoluzione di 2560x1440 pixel e frequenza di aggiornamento di 144Hz. Il monitor offre connessioni HDMI 2.0, DVI e Display port 1.2 ed è caratterizzato, secondo i dati comunicati da Acer, da un tempo di risposta di 1ms. Anche per questo monitor la disponibilità prevista è per il mese di marzo.

I prezzi non sono ancora stati comunicati e verranno diramati in prossimità del lancio, assieme a specifiche tecniche più dettagliate.


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Magellan annuncia uno smartwatch con una autonomia di oltre 6 mesi

In aggiunta al lancio di due nuove unità GPS RoadMate, Magellan ha annunciato ieri in occasione del CES 2015 un interessante smartwatch che promette di offrire agli utenti una autonomia fuori dal comune, pur dovendo rinunciare ad alcune funzioni avanzate che gli utenti potrebbero aspettarsi da un dispositivo di questo genere.

Il Magellan Echo Fit è l'ultimo arrivato della Echo Series, e offre diversi strumenti di monitoraggio dell'attività fisica e della salute. Il dispositivo si connette allo smartphone via Bluetooth Smart, aiutandolo a monitorare varie attività come: la corsa, l'arrampicata, le pedalate, le partite a golf, il sonno e altro.

Echo Fit è in grado di contare i passi giornalieri, la distanza percorsa, le calorie bruciate, la lunghezza e la qualità del sonno e le medie settimanali.

Parlando invece della durata della batteria, Echo Fit è in grado di offrire da sei a otto mesi di utilizzo standard grazie a una tradizionale e intercambiabile batteria da orologio.

Echo Fit giungerà in due versioni tra cui una definita regular dal prezzo di 129,99$ e una con un costo di 179,99$ caratterizzata dalla presenza di un misuratore di battito cardiaco. Entrambe le versioni, in accordo con quanto diffuso dal produttore, sarano presto disponibili online.


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Il primo smartwatch di Garmin ha GPS e pensa agli sportivi

Nella giornata di ieri abbiamo segnalato l'annuncio, da parte di Garmin, di due nuovi sportwatch top di gamma destinati a chi è particolarmente appassionato di sport all'aria aperta. Fenix 3 e Epix non sono tuttavia le uniche novità di Garmin mostrate al CES 2014: l'azienda americana ha infatti presentato Vivoactive, quello che è il proprio primo smartwatch in senso stretto, oltre a Vivofit 2.

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L'elemento tecnico principale di Vivoactive è l'integrazione di GPS, caratteristica che è generalmente non contemplata nella maggior parte degli smartwatch apparsi in commercio sino ad oggi ma che è fondamentale pensando ad un utilizzo più orientato alle attività sportive all'aperto. Lo schermo di tipo touch è affiancato da bottoni posizionati sui lati; con questi è possibile interagire all'interno delle varie modalità che partono per attività sportive dalla selezione tra corsa, bicicletta e nuoto. Di fatto ritroviamo quindi in questo prodotto la flessibilità d'uso tipica di uno sportwatch destinato agli appassionati di triathlon.

In un utilizzo giornaliero Vivoactive opera come un tradizionale fitness band Garmin, tenendo traccia dei passi, della distanza e delle calorie con un riferimento dato da un numero di passi da fare nell'arco delle 24 ore. Al pari dei più recenti sportwatch di fascia alta presentati da Garmin, dal modello Forerunner 920XT in avanti, anche Vivoactive è compatibile con Garmin Connect IQ: questo implica che sia possibile scaricare le App disponibili in questo market place e utilizzare Vivoactive in varie differenti modalità che vadano oltre quelle tipiche di uno sportwatch.

Vivoactive viene proposto da Garmin come uno smartwatch che strizza l'occhio alle esigenze tipiche di un appassionato di sport all'aperto, come del resto è tradizione per l'azienda americana, ma che grazie a Connect IQ punta anche a venir utilizzato attivamente quale sistema di notifica una volta abbinato al proprio smartphone. E' proprio l'integrazione di GPS a rappresentare il punto di forza di Vivoactive, capace in questo modo di prendere il posto del nostro sportwatch senza alcun tipo di compromesso venendo anche utilizzato, lontano dall'attività sportiva, in abbinamento al nostro telefono.

Garmin dichiara per questo prodotto un'autonomia di 10 ore nel funzionamento con GPS, e sino a 3 settimane in quello tradizionale. Vivoactive è già disponibile in commercio al prezzo di 249,00€ IVA inclusa nel mercato nazionale, cifra che sale a 299,00€ includendo anche la fascia cardio premium.

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Vivofit 2 riprende le caratteristiche alla base della prima generazione di braccialetto Vivofit, implementando alcune soluzioni tecniche assenti nella prima declinazione. Nello specifico troviamo ora una luce che illumina il display, l'inserimento di allarmi audio per la barra che indica quando ci si deve mettere in movimento, la possibilità di eseguire sincronizzazione in automatico utilizzando il proprio telefono per la trasmissione dei dati.

L'implementazione della illuminazione del display non ha ricadute sull'autonomia complessiva: anche per Vivofit 2 Garmin dichiara un'autonomia di oltre 1 anno con la batteria fornita in dotazione, caratteristica apprezzata da chi ricerca un fitness band ma non vuole doversi preoccupare di ricaricarlo dopo pochi giorni d'utilizzo.

Garmin ha inoltre modificato il modo con il quale il bracciale viene chiuso, dopo che la prima generazione di Vivofit aveva sollevato varie critiche per la facilità con la quale il bracciale poteva aprirsi accidentalmente. Oltre ai tradizionali colori Garmin ha sviluppato alcuni bracciali di fattura differente rispetto alla tradizionale gomma, così da venire maggiormente incontro alle richieste di un pubblico maggiormente attento allo stile dei prodotti. Vivofit 2 viene proposto in vendita da subito a 129,00€ IVA inclusa nel mercato italiano, cifra che sale a 159,00€ per la versione con fascia cardio in bundle.


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