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Intel e AMD tagliate fuori dal governo russo: Putin si affida alla tecnologia nazionale

Written By Unknown on Selasa, 24 Juni 2014 | 23.48

Sin dai primi momenti dallo scoppio dello scandalo NSA, era palpabile nell'aria un certo sentore di cambiamento. Quella iniziata e portata coraggiosamente avanti da Edward Snowden con le sue rivelazioni, potrebbe essere definita come un'enorme rivoluzione nell'ambito della sicurezza informatica. Ed è proprio in questo contesto che si inseriscono le novità annunciate dal governo russo.

Il Ministero del Commercio e dell'Industria russo, infatti, ha pianificato l'aggiornamento di tutti i computer e server governativi nazionali con un modello di processore domestico, Baikal, specificando che l'obiettivo è quello di "sostituire i microchip americani prodotti da Intel e AMD". Il governo investirà "decine di milioni di dollari" per il processo di sostituzione.

Dietro a Baikal troviamo l'architettura Cortex-A57 proprietaria della britannica ARM, per un modello di SoC a 64-bit strutturato su otto core da 2GHz. Il processore è progettato da T-Platform (produttore di supercomputer russo) e Rostec, ed è co-finanziato dal gigante tecnologico russo Rusnano. Tutte realtà che vantano un'ottima esperienza nel settore, ma che soprattutto si sono mostrate fedeli nel tempo al Cremlino.

Utilizzando tecnologie nazionali, la Russia avrà un maggiore controllo su quanto presente all'interno dei computer e server governativi, scongiurando la presenza di funzionalità che possano garantire un più facile accesso ai dati interni alle agenzie straniere. I computer governativi russi adotteranno naturalmente Linux come sistema operativo, e non è da escludere l'implementazione di una distribuzione personalizzata.

I chip Baikal verranno installati in tutti i computer degli organi di governo e nelle imprese statali, all'interno di un mercato da 700 mila personal computer e 500 milioni di dollari, e da 300 mila server per 800 milioni di dollari all'anno.


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Knights Landing è la futura GPU Intel per il calcolo parallelo

Anche Intel non manca con importanti novità annunciate in concomitanza con l'International Supercomputing Conference che si sta svolgendo in questi giorni a Lipsia. Per l'azienda americana parliamo di soluzioni per l'HPC, con le proposte Xeon Phi note con il nome in codice di Knights Landing che sono al centro dell'attenzione.

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La principale novità di queste proposte riguarda l'utilizzo della Omni Scale Fabric, una nuova tecnologia di interconnessione che sarà presente nella nuova generazione di proposte Xeon Phi e che verrà adottata anche nei futuri processori Xeon tradizionali. L'interconnessione Omni Scale Fabric è integrata nel chip a livello di die, offrendo immediati benefici a livello di latenza e velocità di trasferimento dei dati.

Intel Omni Scale è stato progettata e ottimizzata dall'azienda americana per la prossima generazione dell'HPC, basato su una combinazione di proprietà intellettuali (IP) acquisite da Cray e QLogic oltre che da innovazioni interne di Intel. A livello di codice è compatibile con le installazioni attuali, basate su fabric Intel True Scale: questo permette agli amministratori di sistema di migrare codice da una piattaforma all'altra senza doversi preoccupare di eventuali incompatibilità lato codice.

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Altra importante caratteristica delle soluzioni Knights Landing riguarda la presenza di memoria di tipo on package, montata quindi direttamente sullo stesso package del chip. Intel ha sviluppato questo design in collaborazione con Micron, ottenendo un valore di bandwidth pari a 5 volte quella delle memorie DDR4 con un aumento di 5 volte dell'efficienza energetica, una riduzione dell'ingombro a 1/3 e la possibilità di integrare da subito sino a 16 Gbytes di memoria. Per ambiti HPC, molto sensibili in termini prestazionali alle caratteristiche della memoria abbinata alla GPU, si tratta di specifiche tecniche molto interessanti.

Le soluzioni Knights Landing adotteranno tecnologia produttiva a 14 nanometri e per questo motivo debutteranno sul mercato nel corso della seconda metà del prossimo anno. Queste architetture saranno proposte da Intel sia in versione socket tradizionale, da installare sulla scheda madre, sia montate su scheda PCI Express come una tradizionale scheda video a seconda delle specifiche necessità del cliente.

Intel ha dichiarato per Knights Landing l'integrazione di oltre 60 core della famiglia Silvermont, specificamente ottimizzati per utilizzi in ambiti HPC, per una potenza di calcolo attesa superiore a 3 TeraFLOPS in double precision, oltre che di 3 volte superiore a quella delle attuali proposte Xeon Phi con elaborazioni in single precision. La peculiarità di Knights Landing è legata alla compatibilità con le CPU Xeon a livello di codice binario delle APP: per gli sviluppatori sarà quindi possibile spostare software sviluppato per CPU su Knights Landing in modo molto semplice.


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Heartbleed, ancora più di 300 mila server vulnerabili

Battuta d'arresto per gli aggiornamenti ai server equipaggiati con una versione di OpenSSL vulnerabile al bug Heartbleed: la società di sicurezza Errata Security ha aggiornato i risultati della propria analisi mensile ed ha individuato che circa 300 mila server prestano ancora il fianco a possibili attacchi sfruttando la funzione Heartbeat.

Tali sistemi potrebbero ancora fornire chiavi SSL, password, numeri di carte di credito o qualsiasi altra informazione sensibile a coloro i quali sono in grado di sfruttare la vulnerabilità. Il numero di sistemi vulnerabili è sensibilmente inferiore rispetto a quando il bug è stato scoperto ad aprile, ma un calo di appena 9000 (da 318,239 a 309,197) server rispetto all'ultima analisi del mese di maggio. Errata Security ha effettuato uno scan sulla porta 443, solamente sugli indirizzi IPv4, elencando tra i sistemi vulnerabili quelli che hanno risposto all'handshake SSL.

Robert Graham di Errata Security commenta: "Questo risultato indica che le persone hanno abbandonato anche il tentativo di applicare patch correttive. Dovremmo assistere ad una lenta diminuzione nel corso dei prossimi dieci anni, con i vecchi sistemi che vengono lentamente sostituiti. Anche fra dieci anni comunque ci aspettiamo di trovare migliaia di sistemi, compresi quelli critici, ancora vulnerabili".

Considerando, appunto, che lo scan ha interessato solamente la porta 443 degli indirizzi IPv4 è ragionevole supporre che il numero effettivo di sistemi vulnerabili sia in realtà più alto di quanto riscontrato da Errata Security. Alla luce di ciò vi sono ancora serie implicazioni di sicurezza, con gli utenti del web che dovrebbero continuare a prestare attenzione ai siti che frequentano. Mentre molte grandi realtà del web sono già corse ai ripari per via della natura del bug e del clamore che ha seguito la sua scoperta, siti più piccoli o realtà con deboli misure di sicurezza potrebbero restare vulnerabili ancora per qualche tempo.

La pubblicazione di un elenco di siti vulnerabili potrebbe ovviamente causare più problemi di quelli che potrebbe risolvere, specie se i siti interessati non si dimostrano sufficientemente reattivi da applicare un aggiornamento correttivo. Errata Security effettuerà un nuovo scan mensile a luglio, per poi effettuarne uno dopo sei mesi e quindi a cadenza annuale.


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AVG Internet Security

scheda aggiornata 3 ore fa

AVG Internet Security è un pacchetto che include vari tool per la sicurezza del sistema, comprendente Anti-Virus, Anti-Spyware e Anti-Spam.


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GRID Autosport: ritorno alle origini per Codemasters

Sono passato dal gamepad al volante proprio alla fine della prima gara con GRID Autosport. E questo è già ampiamente indicativo della nuova impostazione adottata da Codemasters con il nuovo GRID, per il quale aveva appunto promesso un approccio maggiormente autentico. Chi ha giocato il precedente capitolo della serie, GRID 2, dal quale comunque Autosport mutua più di un elemento di gioco e tutta la tecnologia, sa che giocare con il volante era praticamente impossibile. Per quel titolo, Codemasters ha optato per un'impostazione nettamente arcade, che favorisse scontri molto spettacolari tra le vetture all'interno di un vero e proprio festival di lamiere accartocciate.

Ma i fan non la presero bene e richiesero espressamente un ripristino degli equilibri di gioco dell'apprezzato GRID originale. Codemasters sembrava averli ascoltati in sede di annuncio di GRID Autosport, quando ha parlato di approccio "più autentico" per questo nuovo spin-off della serie. E così è stato, come abbiamo avuto modo di collaudare in queste settimane passate in compagnia di GRID Autosport. Si tratta di un gioco molto più ragionato e realistico rispetto al precedente GRID, che ripristina oltretutto la visuale all'interno dell'abitacolo della vettura, anch'essa richiesta a gran voce dai fan.

GRID Autosport è quindi molto simile al primo GRID, anche se offre ben più che le gare cittadine che stavano al centro di quell'esperienza di gioco. Non è quindi un ritorno alle origini solo da quel punto di vista per il noto produttore di giochi di guida britannico, ma anche per una certa somiglianza a Toca, la serie di giochi di Gran Turismo che consegnarono Codemasters alla storia come una delle migliori software house esperte in giochi di guida.

In GRID Autosport abbiamo, infatti, ben cinque categorie di veicoli, e al giocatore viene richiesto di affrontare tutte queste serie di gare se vuole andare avanti nei campionati GRID, ovvero la serie principale, che ospita le auto migliori e più performanti, ma anche più ostiche da padroneggiare.

Detto questo, non dovete aspettarvi una simulazione di guida nel senso stretto della parola. GRID Autosport non è Assetto Corsa: non richiede quel livello di dezione e di precisione per ottenere le migliori prestazioni, è molto adrenalinico e immediato e, soprattutto, non è così punitivo. Come tutti i giochi Codemasters, è un gioco per le masse, anche se, come detto, richiede molta più costanza e capacità di controllo del veicolo rispetto ai giochi precedenti. GRID 2, nello specifico, era incredibilmente veloce e farraginoso, e c'erano più collisioni con le altre vetture che controlli al limite.

Abbiamo infatti tutta una serie di comportamenti per il modello di guida tipici dei giochi arcade. Innanzitutto, anche se si provoca la sbandata del veicolo non si perde moltissimo sulla prestazione sul giro, e c'è sempre l'opportunità di rifarsi nel breve periodo. Quando la vettura è in sbandata, inoltre, il giocatore ha sempre molto tempo a disposizione per fare il controllo. Come capita anche nei giochi della serie Gran Turismo, si ha insomma la sensazione che la vettura rimanga come sospesa per qualche attimo durante l'effetto pendolo, proprio per dare l'opportunità al giocatore di applicare il controllo appropriato. Il tutto all'interno di un sistema largamente permissivo, visto che il giocatore perderà completamente il controllo del mezzo solo in sporadici casi e solo se sbaglia in maniera netta.

Autosport si avvicina poi alle simulazioni anche in considerazione della fase di accelerazione, visto che bisogna modulare diversamente in base alle caratteristiche del veicolo guidato. Codemasters, rispetto a GRID 2, ha fatto un ottimo lavoro anche dal punto di vista della simulazione del peso, con spostamenti di peso adesso molto convincenti su tutte le vetture.

Che GRID Autosport abbia fatto dei notevoli passi in avanti si capisce anche dalle differenze nel comportamento delle vetture tra una categoria e l'altra. Innanzitutto, c'è la parte di Gran Turismo, fortemente incentrata sui sorpassi. Già da subito possiamo goire per un'introduzione che sarà molto gradita dai fan della guida: ovvero la possibilità di affrontare prove libere e qualifiche prima della gara.

Nella gara 1 si parte dalla posizione acquisita nelle qualifiche, mentre nella gara 2 in cui si parte in ordine invertito rispetto al piazzamento nella competizione precedente. Chiaramente, in queste condizioni si assiste a un vero e proprio festival del sorpasso, a cui i giocatori devono concentrarsi in particolar modo, anche perché questo tipo di vettura è facile da padroneggiare e scarsamente imprevedibile.


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Kunos annuncia la licenza Alfa Romeo per Assetto Corsa

Kunos Simulazioni ha annunciato il perfezionamento degli accordi di licenza con Alfa Romeo, frutto di trattative che perduravano nel massimo riserbo da oltre un anno. Saranno sei le vetture del marchio del Biscione presenti sulla simulazione automobilistica, di cui una già disponibile già nella versione 1.0.

Assetto Corsa, licenza Alfa Romeo

Alfa Romeo era risultata tra i tre marchi più desiderati dalla community all'interno di un sondaggio che la stessa Kunos aveva organizzato sul forum ufficiale della simulazione. La software house ha annunciato i nomi di tre delle vetture che verranno introdotte: Alfa Romeo 4C, Alfa Romeo GTA e Alfa Romeo 155 V6 TI, mentre gli altri modelli verranno svelati ufficialmente in futuro. Non sappiamo, inoltre, quale sarà il modello prescelto per la versione finale del titolo.

Assetto Corsa è una delle simulazioni più promettenti sul panorama automobilistico per PC: il titolo offre un'ottima riproduzione della fisica mista ad una caratterizzazione tecnica esemplare per la categoria. Di recente, Kunos ha annunciato di voler approntare modifiche all'engine audio, forse il vero e proprio tallone d'Achille del titolo, così come cambiamenti al comparto grafico, con nuovi shader più definiti.

Negli scorsi mesi è stato introdotto il multiplayer in versione Alpha, che consente di partecipare a gare con altri piloti in carne ed ossa attraverso internet e reti LAN. Abbiamo dedicato un'analisi approfondita a questa importante componente del titolo, che potete trovare a questo indirizzo.

Assetto Corsa viene proposto come Early Access su Steam. Nonostante i ripetuti rinvii, non si hanno ancora informazioni circa il rilascio ufficiale della versione definitiva.


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Chromium

scheda aggiornata 2 ore fa

Chromium è un browser web open source che punta a fornire uno strumento di accesso al web che sia più sicuro, stabile e veloce, basato sull'engine di Google Chrome. Mentre Google Chrome viene ufficialmente aggiornato una o due volte al mese, Chromium viene solitamente aggiornato diverse volte al giorno per rendere disponibili tutte le nuove funzionalità e gli ultimi fix disponibili.


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OS X 10.10 Yosemite: Handoff potrebbe non funzionare con tutti i Mac

Written By Unknown on Selasa, 17 Juni 2014 | 23.47

Alla WWDC 2014 tenuta da Apple alcune settimane fa, Mac OS X 10.10 ha catturato le attenzioni dei partecipanti con una nuova interfaccia grafica più moderna, ma soprattutto per una feature particolarmente interessante, Handoff. Apple ha anche annunciato i requisiti di Yosemite, ovvero gli stessi della precedente versione.

Mac OS X 10.10 Yosemite

Cos'è Handoff? Si tratta di una funzionalità proprietaria che consente di proseguire l'uso di un'applicazione su qualsiasi dispositivo Apple, se aggiornato alla versione più recente (Yosemite o iOS 8). Sarà possibile continuare la stesura di un documento, un messaggio di testo o un'email sul Mac, anche se è stato iniziato su iPhone o iPad, o navigare su una pagina web o consultare le mappe su più dispositivi quasi in simultanea. In più, Handoff consente di rispondere dal Mac a una telefonata in ricezione su iPhone.

La nuova funzionalità potrebbe non essere disponibile su tutti i dispositivi Mac compatibili con Yosemite, in quanto viene eseguita sfruttando il protocollo Bluetooth LE, non supportato su tutti i sistemi desktop di Cupertino. La teoria è stata descritta per la prima volta dal sito tedesco Apfeleimer, che ha pubblicato anche una tabella che include tutti i sistemi della Mela, con e senza supporto al protocollo sopra citato.

Mac, Compatibilità Handoff

Di seguito riportiamo i modelli di computer Mac compatibili con Handoff:

  • MacBook Air: modello Mid 2011 in poi
  • MacBook Pro: modello Mid 2012 in poi
  • MacBook Pro con display Retina: tutti
  • iMac: modello Late 2012 in poi
  • Mac mini: modello Mid 2011 in poi
  • Mac Pro: ultima versione

Se venissero confermate le ipotesi dei tedeschi, inoltre, Handoff non sarebbe compatibile nemmeno con iPad 2. Apple non ha annunciato ufficialmente limitazioni in tal senso durante la WWDC 2014, e non è detto che le rivelazioni di Apfeleimer siano da considerarsi pienamente affidabili, almeno fino a un comunicato ufficiale da parte del gigante di Cupertino.


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PlayStation 4 ancora al top delle classifiche per il quinto mese consecutivo

PlayStation 4 irraggiungibile per il quinto mese consecutivo. La console di Sony è riuscita a primeggiare ancora una volta nelle classifiche americane, superando la nazionale Xbox One che era riuscita a contrastare efficacemente la proposta giapponese solamente nel mese di dicembre 2013.

PS4 vs Xbox One

I risultati di maggio mostrano un significativo incremento nelle vendite nel mercato dei videogiocatori, con un fatturato in aumento del 52% per quanto riguarda i settori "fisici" del software e dell'hardware combinati. Gli americani hanno speso 586 milioni di dollari nei trenta giorni presi in esame, contro i 387 milioni dello stesso periodo dell'anno scorso. Il gioco più venduto del mese è Watch Dogs, seguito da Mario Kart 8 e MLB 14: The Show.

"L'ultima volta che avevamo visto una crescita complessiva di tale portata è stata nel giugno del 2008, con un aumento del 53%", ha osservato Liam Callahan di NPD. La spesa totale da parte dei consumatori per il mese di maggio è stimata a circa 1,46 miliardi di dollari: fra questi 787 milioni sono vendite digitali, mentre 124 milioni relative al noleggio di contenuti.

A pilotare la forte crescita sono naturalmente PS4 e Xbox One, ma hanno partecipato attivamente anche Wii U e PS Vita, con vendite in aumento su base annuale grazie soprattutto ai rilasci di Mario Kart 8 e Borderlands 2 Vita.

Si ha un'inversione di tendenza sul mercato dei software, che si era mostrato in declino per tutti i sei mesi precedenti. Oltre ai due videogiochi citati, troviamo titoli come Watch Dogs, Wolfenstein: The New Order, The Amazing Spider-Man 2, Kirby: Triple Deluxe, che hanno permesso il raggiungimento del risultato positivo.


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uTorrent

scheda aggiornata 2 ore fa

µTorrent è un client per reti P2P basate sul protocollo BitTorrent. Progettato per avere un impatto minimo sulle prestazioni del sistema su cui viene installato, questo software riesce ad offrire in meno di 300Kbyte le stesse funzionalità di altri client torrent più pesanti come BitComet o Vuze.

Il software può essere utilizzato per scaricare e condividere file di vario tipo ed offre la possibilità interrompere e riesumare i file in download in un secondo momento. Il programma è stato sviluppato in C++ ed è rilasciato gratuitamente con licenza closed source.


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RemoveIT Pro

scheda aggiornata 3 ore fa

RemoveIT Pro individua e rimuove file pericolosi, spyware, malware, virus, worm, trojan e adware che altri popolari software antivirus non riescono ad eliminare.


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Star N9500: il celebre smartphone ha un trojan horse preinstallato?

G Data avrebbe scoperto un malware parecchio pericoloso pre-installato su uno dei più celebri smartphone cinesi in commercio. Star N9500 è un clone di Galaxy S4 che presenta al suo interno una versione fittizia del Google Play Store contenente Uupay.D, quello che secondo la società di sicurezza informatica è un trojan horse. Lo smartphone viene venduto a prezzi decisamente abbordabili, dai 130 ai 165€ ed è acquistabile anche in Europa attraverso i più diffusi servizi di e-commerce.

Star N9500

Secondo la società tedesca di sicurezza informatica, i rischi per gli acquirenti dello smartphone sono particolarmente gravi: "Le opzioni con questo programma spia sono quasi illimitate. I criminali hanno pieno accesso allo smartphone", ha dichiarato Christian Geschkat della società tedesca. "I clienti di G Data hanno riportato un rilevamento dalla nostra soluzione di sicurezza e, quindi, ci hanno segnalato la tattica criminale.

Analizzando il dispositivo, i tecnici di G Data hanno scoperto un malware noto come Android.Trojan.Uupay.D all'interno di un apparente Google Play Store. Il programma con funzioni di spia agisce in maniera del tutto invisibile e consente di ottenere ad un utente terzo i dati personali salvati sullo smartphone, i file di log, blocca l'installazione di aggiornamenti di sicurezza e dà accesso diretto ad alcune funzioni dello smartphone.

L'utente malintenzionato può installare segretamente applicazioni, che gli permettono di ottenere molteplici tipologie di informazioni su chi ha acquistato il dispositivo, come dati di geolocalizzazione, intercettazione e registrazione audio tramite il pieno accesso al microfono. Possono venire praticate frodi bancarie o inviati messaggi di testo premium e, al tempo stesso, è impossibile risalire al criminale che attua le procedure: "I dati intercettati vengono inviati ad un server anonimo in Cina. Non è possibile scoprire chi riceve e utilizza questi dati", si legge sulla pagina di G Data.

"La sola cosa che l'utente vede è un'app con l'icona di Google Play Store nei processi in esecuzione; a parte questo, l'applicazione è completamente nascosta. Sfortunatamente, non è possibile rimuovere il Trojan in quanto il firmware installato sul dispositivo non permette la rimozione di applicazioni della categoria dello store."

G Data, virus Star N9500

Secondo G Data, Star N9500 è un dispositivo venduto appositamente ad un prezzo basso per incoraggiare l'acquisto al cliente più sprovveduto. Insieme allo smartphone quad-core vengono forniti numerosi accessori, come una seconda batteria, un caricabatterie da auto e una seconda cover. Dispositivi di pari caratura vengono offerti a un prezzo almeno tre volte superiore, ma è con l'iniziativa fraudolenta che, secondo G Data, il distributore riesce a guadagnare.

Uupay.D è un applicativo che circola su dispositivi Android ormai da quasi un anno. Sul forum di XDA si legge che potrebbe trattarsi semplicemente di un PUP (Potentially Unwanted Program) non malevolo, per un caso che sembrerebbe estremamente gonfiato da G Data. In ogni caso, è sempre bene rivolgersi ai produttori più blasonati del mercato, tralasciando le soluzioni cinesi importate e distribuite illecitamente, senza mettere in secondo piano la propria privacy e la sicurezza dei propri dati.


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Disponibile in Italia il nuovo modello di PS Vita (SCH-2000)

La nuova versione di PS Vita (serie PCH-2000) viene lanciata ufficialmente anche in Italia. Si tratta di una versione rivista della console con uno spessore inferiore rispetto al modello tradizionale, già apparsa dallo scorso ottobre in Giappone. La console portatile sarà disponibile dal 18 giugno, al prezzo di vendita consigliato di 199,99€.

PS Vita (serie PCH-2000)

Grazie alla completa rivisitazione della componentistica interna, PS Vita diventa circa il 20% più sottile e il 15% più leggera rispetto alla precedente. Il pannello OLED da 5" viene sostituito da un nuovo modello basato su tecnologia LCD di "altissimo livello", a detta del produttore, anche se la risoluzione massima resta la stessa, da 960x544 pixel.

Nonostante sia rimasta invariata la potenza computazionale dell'hardware integrato, la nuova struttura interna contribuisce ad aumentare la durata della batteria, fino a raggiungere circa 4-6 ore di gioco (rispetto alle 3-5 ore del modello precedente) e circa 7 ore di riproduzione video (rispetto alle 5 ore del modello precedente).

PS Vita (PCH-1000) PS Vita (PCH-2000)
Processore ARM Cortex A9 quad-core
PowerVR SGX543MP4+
RAM 512 MB
VRAM 128 MB
Display 5" OLED multi-touch
960x544
5" LCD multi-touch
960x544
Storage Integrato No Si - 1 GB
Fotocamera Posteriore VGA 0.3 MP
Fotocamera Anteriore VGA 0.3 MP
Sensori Giroscopio
Accelerometro
Bussola
GPS
Dimensioni 182 x 83,5 x 18,6 mm 183,6 x 85,1 x 15 mm
Peso 260 g 219 g

La nuova PS Vita viene inoltre proposta con una scheda di memoria interna da 1GB che permetterà agli utenti di giocare senza acquistare una scheda di memoria accessoria o altre periferiche. Sulla parte superiore troviamo una spia di accensione e una di notifica, oltre a un ingresso micro USB per la ricarica o il salvataggio dei dati.


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The Machine: la piattaforma HP per il futuro dell'enterprise

Durante le giornate di HP Discover 2014, evento che si è tenuto la scorsa settimana nella cornice del Palazzo Hotel di Las Vegas, sono state varie le novità legate al mondo enterprise che HP ha reso pubbliche. Discover è stata però per l'azienda americana anche l'occasione di fornire informazioni su un progetto di ricerca interno sviluppato dall'HP Next Team. Il nome in codice con il quale viene indicato è a dir poco esplicativo: "The Machine".

Per meglio comprendere quale sia la portata di questo progetto di HP è necessario partire da una importante premessa. E' un trend ormai assodato quello che vede una mole di dati sempre più elevata generata dai numerosi dispositivi che ci circondano. Il concetto stesso di Internet of the things, del resto, prevede che siano sempre più i dispositivi connessi al web che sono a disposizione ogni giorno dei consumatori, ciascuno in grado di raccogliere dati e informazioni che possono venir elaborati per gli usi più disparati.

Un quantitativo di dati sempre più elevato implica la necessità che queste informazioni vengano elaborate in qualche modo, affinché possano essere utili: la rapidità è fondamentale, essendo i dati generati di continuo e messi a disposizione immediatamente, ma da questo derivano necessità di elaborazione che sono tutt'altro che banali. Non parliamo solo di pura potenza di calcolo dal versante CPU, ma più in generale di memoria per archiviare e mettere a disposizione i dati.

Non si pensi che questo proliferare di dati sia legato solo a necessità aziendali, o peggio che siano inutili. Pensiamo ad esempio alla possibilità, per un medico, di verificare in tempo reale i risultati di un esame al quale ha sottoposto un proprio paziente e confrontarli in tempo reale con un database di dati di pazienti dalle simili caratteristiche fisiche, così da confermare o escludere la presenza di una eventuale anomalia. E' questo solo un semplice esempio che lascia capire come l'avere dati sempre più complessi possa aiutare a fornire risposte più complete, ove possibile anche in modo rapido, migliorando la qualità della vita di ognuno.

Sistemi di elaborazione complessi permettono anche di eliminare quella che può essere una ridondanza di dati e informazioni: alle prese con dispositivi e sensori che tracciano e monitorano ogni cosa può essere facile non riuscire ad arrivare ad una sintesi chiara ed utile, soprattutto in tempi brevi. Lo scopo dei sistemi di elaborazione più complessi è quindi anche quello di gestire quanti più dati possibili, depurando da questi le informazioni ridondanti e quanto non sia strettamente necessario ad ottenere le risposte alle domande che vengono formulate.

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The Machine è, nelle intenzioni di HP, l'infrastruttura di storage e elaborazione con la quale questa pletora di dati e informazioni può venir gestita, ottenuta abbinando 3 differenti tecnologie che vanno ad occuparsi della elaborazione, della trasmissione dei dati e della loro archiviazione. Nello schema di funzionamento troviamo sulla sinistra gli special purpose cores, cioè i centri di elaborazione. Potremmo sintetizzare questo con il termine di CPU ma così non è, trattandosi più correttamente di core sviluppati in modo custom per specifiche tipologie di elaborazione. Analizzando lo scenario di mercato attuale questo concetto è tutt'altro che nuovo: all'interno dei processori x86 sono da tempo presenti unità di calcolo di tipo special purpose, messe a disposizione per esigenze di elaborazione specifiche (si pensi ad esempio ai vari set di istruzioni multimediali da MMX sino alle recenti AVX) e tali da ottenere prestazioni molto elevate con consumi contenuti. L'utilizzo delle GPU per ambiti di calcolo non legati alla grafica trae proprio spunto dal miglior bilanciamento tra tempi di calcolo e consumi del sistema ottenibili, con alcune tipologie di applicazioni, rispetto alle CPU classiche.

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Ecco che i core special purpose, sviluppati e ottimizzati per particolari tipologie di elaborazione, diventano uno degli elementi alla base di The Machine ma trovano già una loro prima concretizzazione in Project Moonshot, l'iniziativa di HP volta al mercato dei microserver. Con questi sistemi HP è stata capace di ottenere una radicale riduzione di costo, consumo, complessità e spazio occupato abbinando tanti core di elaborazione collegati in parallelo tra di loro, con i quali eseguire singole applicazioni associate a specifici core o venir coinvolti in cluster a gestire necessità di calcolo più complesse. Moonshot non è ovviamente la soluzione ad ogni esigenza di elaborazione, ma rappresenta una via ad elevata efficienza per quegli ambiti di elaborazione che possono ben scalare su un'architettura dove tanti piccoli core sono affiancati e operano in parallelo.

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Il secondo elemento che compone The Machine è legato alle interconnessioni di tipo fotonico. Se le elaborazioni diventano sempre più complesse e i dati ogni giorno più grandi è indispensabile che il loro trasferimento da e verso le risorse di elaborazione e di analisi avvenga senza colli di bottiglia. Le interconnessioni tradizionali pongono limiti evidenti in sistemi di elaborazione sempre più complessi: per HP la strada è quella di collegamenti di tipo fotonico, in grado di assicurare bandwidth di trasferimento dei dati nell'ordine dei 6 Terabytes al secondo con consumi estremamente contenuti. In questo modo il concetto di The Machine diventa scalare: un centro di elaborazione di dati può avere le dimensioni di uno smartphone, o meglio essere uno smartphone dotato di questa tecnologia, oppure un aggregato di vari sistemi montati in tradizionali chassis di tipo rack collegati tra di loro con interconnessioni di tipo fotonico così da non avere penalizzazioni in termini di bandwidth.

Il terzo elemento, quello forse più rivoluzionario dell'intero concetto di HP, è legato ad una nuova tecnologia di memoria indicata con il nome di memristor. La sua peculiarità è quella di poter mantenere le informazioni anche una volta che non venga più alimentata: questo è reso possibile grazie alla presenza di memristor, un particolare tipo di resistore che viene inserito in un circuito dopo condensatore, resistore e induttore. Sulla carta questa tecnologia apre spazio a sistemi di archiviazione estremamente veloci, compatti nelle dimensioni e in grado di consumare molto poco: detto in altro modo, caratteristiche che si vorrebbero in qualsiasi tecnologia di storage.

Non si tratta però di una completa novità: da tempo HP è al lavoro su memristor e ne ha in più occasioni posticipato il loro debutto sul mercato. Si tratta di una tecnologia tanto interessante ed utile quanto molto difficile da sviluppare e rendere disponibile in prodotti pronti per la commercializzazione. Da questo l'aspettativa di HP che non prevede la disponibilità delle prime memorie memristor su tradizionali moduli DIMM prima del 2016 e un'attesa di ancora almeno un paio di anni prima che The Machine possa diventare una piattaforma pronta per l'utilizzo in volume fuori da una fase di beta testing.


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Anti-Malware

Written By Unknown on Selasa, 10 Juni 2014 | 23.48

scheda aggiornata 3 ore fa

Malwarebytes' Anti-Malware è un software anti-malware che agisce per identificare e rimuovere malware e spyware eventualmente presenti nel proprio sistema. La versione completa integra una funzionalità di protezione dai malware in tempo reale, in grado di fornire la massima protezione al proprio sistema.


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Rise of the Tomb Raider: i primi dettagli

Crystal Dynamics e Square Enix hanno annunciato che il prossimo capitolo di Tomb Raider, intitolato Rise of the Tomb Raider, uscirà nella stagione natalizia 2015. Il gioco sarà basato sul motore grafico Foundation e adattato alla nuova generazione.

"Sopravvissuta alla sua prima avventura, Lara Croft ha intravisto l'esistenza di un mondo profondo e misterioso", si legge nel comunicato stampa. "Nella prossima tappa del suo viaggio, Lara dovrà fare tesoro della sua intelligenza e delle sue capacità di sopravvivenza, imparare a fidarsi di nuovi amici e accettare finalmente il suo destino di esploratrice di tombe".

"Grazie alle potenzialità della tecnologia next gen e al motore grafico Foundation da noi sviluppato, le scene d'azione saranno ancora più intense. Con un'estensione tre volte superiore rispetto ai giochi precedenti, le aree da esplorare, sparse in tante ambientazioni diverse, saranno ispirate ai luoghi più belli e pericolosi del mondo", ha commentato Darrell Gallagher, Head of Product Development and Studios di Square Enix. "L'animazione dei personaggi supererà i risultati di qualsiasi CG vista finora, e daremo maggiore spazio all'esplorazione delle tombe, come fortemente voluto dei nostri fan, il tutto senza tradire lo stile "survival-action" originale".

La storia sarà scritta ancora una volta dall'apprezzata autrice della storia del gioco originale, Rhianna Pratchett. Quanto al gameplay, il nuovo Tomb Raider seguirà la stessa formula del suo predecessore, con Camilla Luddington ancora nei panni di Lara Croft. Anche in questo caso, la storia porrà enfasi sulle prove sovrumane che la giovane Lara dovrà affrontare per diventare l'eroina che tutti conosciamo.

Ma Rise of the Tomb Raider non è stato l'unico gioco della serie Tomb Raider ad essere stato annunciato durante la conferenza Xbox. Sempre da Square Enix, infatti, avremo anche Lara Croft and the Temple of Osiris, il seguito dell'acclamato Lara Croft and the Guardian of Light. Offrirà, per la prima volta per la serie Tomb Raider, un'avventura co-op per quattro giocatori con una grafica rinnovata.

I giocatori saranno chiamati a esplorare il tempio di Osiris insieme agli amici, sconfiggendo orde di mostri dell'Oltremondo egizio, risolvendo complicati enigmi e sopravvivendo a trappole mortali. Lara sarà costretta ad allearsi con lo storico rivale Carter Bell, ma anche con le divinità Horus e Isis per sconfiggere il dio del caos, Set.


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Diablo III: i mostri di The Last of Us nella Ultimate Evil Edition

Sony ha annunciato che le mostruose creature di The Last of Us (Clicker, Stalker e Bloaters) saranno presenti nella Ultimate Evil Edition di Diablo III: Reaper of Souls per PlayStation 3 e PlayStation 4.

E3 2014

Gli Infected di The Last of Us sono visivamente affini alle orde di non morti che affollano i dungeon dell'action RPG di Blizzard, dunque l'operazione dovrebbe poter riuscire senza compromettere l'omogeneità del char design. Tuttavia, i mostri dell'avventura di Naughty Dog saranno affrontabili solo in uno specifico dungeon.

La versione next-gen di The Last of Us è in uscita su PlayStation 4 il 29 luglio 2014. La versione Ultimate Evil Edition di Diablo III: Reaper of Souls è in uscita il 19 agosto 2014 per Playstation 3, Playstation 4, Xbox 360 e Xbox One.


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SSD, gaming e alte risoluzioni, ecco cosa ci attende

Da molti anni il Computex di Taipei riveste un ruolo di primaria importanza nello scacchiere mondiale, parlando ovviamente del settore tecnologico. L'area geografica è strategica, visto che Taiwan ospita le sedi di molte aziende attive in campo tecnologico, con produzione "delocalizzata" in Cina. La vetrina offerta dal Computex è osservata con estremo interesse non solo dall'intero Oriente, ma anche dal mondo occidentale, poiché la maggior parte dei prodotti e dei brand sono attivi anche nella nostra metà di mondo.

Sono ormai pochi gli eventi fieristici di un certo prestigio in ambito tecnologico che godono di autorevolezza e gradimento da parte di pubblico e addetti ai lavori; attualmente possiamo considerarne a grandi linee 3 (parlando di Information Technology e Consumer Electronics), ovvero il CES di Las Vegas (USA), il Mobile World Congress di Barcellona (Europa) e, appunto, il Computex di Taipei per l'area asiatica.

Se dieci anni fa si parlava molto di convergenza fra Information Technology e Consumer Electronics, al giorno d'oggi questa fusione non solo è avvenuta, ma la risultante si sta evolvendo in qualcosa di differente e difficilmente classificabile, se non sotto l'enorme e vago cappello di "mobile". Sotto mobile ricadono gli smartphone, i tablet e tutto quel vasto settore degli Ultrabook, ultra-portatili, 2 in 1 e ibridazioni varie che affollano il mercato, presentati a ritmo serrato dai grandi nomi così come da quelli meno in vista.

A margine di ciò il Computex ci ha offerto l'opportunità di verificare come il settore desktop, ormai minoranza, goda ancora di una certa vitalità in alcuni determinati ambiti di utilizzo. Pur lontani dai fasti degli anni passati, i PC "da scrivania" sono oggi macchine scelte per un motivo ben preciso, e avremo modo di parlarne proprio in queste pagine.

In questo articolo intendiamo riassumere le tendenze più evidenti fra quelle osservate, al fine di farsi un'idea più chiara di quello che sarà lo scenario tecnologico dei prossimi mesi. Abbiamo scelto di raggruppare per macro-categorie e limitarci alle cose ritenute più importanti, scegliendo di riassumere tutto nelle conclusioni.


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Il classico Grim Fandango ritorna su PS4 e PSVita

Monkey Island (1 e 2), Day of the Tentacle, Full Throttle e Grim Fandango sono alcune delle migliori avventure grafiche di tutti i tempi, che hanno in comune l'apporto di uno dei maggiori visionari del genere, Tim Schafer. Lo stesso autore di videogiochi ha svelato durante la conferenza Sony all'E3 che Manny Calavera tornerà su PS4 e PSVita.

Grim Fandango

Grim Fandango viene rilasciato nel 1998, con una trama e un'atmosfera assolutamente uniche ancora oggi dopo sedici anni di evoluzione tecnologica. Manny è un agente del Dipartimento della Morte, che ha il compito di prelevare le anime dal mondo dei vivi tramite la "mietitura", offrendo loro il miglior pacchetto viaggio per l'aldilà.

Si tratta, inoltre, della prima avventura grafica di LucasArts ad essere disegnata interamente in 3D, con un sistema di controllo (a dire il vero non molto preciso) mediante tastiera o joypad. Al momento non sono noti ulteriori dettagli sulle nuove versioni, né sono state annunciate le date esatte del rilascio per PS4 e PSVita.

L'arrivo di Grim Fandango sulle due console non sarà di certo una killer application che farà schizzare in alto le vendite, tuttavia darà la possibilità ai nostalgici di rivivere una delle più belle esperienze della storia dei videogiochi, e di permettere di assaporare ai nuovi arrivati il gusto delle migliori produzioni degli anni '90.


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Alienware Alpha: la prima Steam Machine è senza Steam OS

Alienware aveva definito il mercato delle Steam Machine come il meno redditizio di sempre, eppure non vede l'ora di farne parte. La società sussidiaria di Dell ha annunciato all'E3 la nuova Apha, prevista entro la fine dell'anno senza Steam OS né Steam Controller.

Alienware Alpha

Il sistema operativo utilizzato da Alienware Alpha sarà infatti Windows 8.1, mentre il joypad sarà quello di Xbox 360. Proposta ad un prezzo base di 550$, la prima Steam Machine di Alienware utilizzerà processori Intel Haswell, fra i3, i5 e i7, a scelta dell'acquirente. Da 4 e 8GB saranno i tagli di RAM integrata, mentre la GPU da 2GB di RAM GDDR5 sarà basata su architettura Maxwell, opportunamente personalizzata.

Non sono stati diffusi ulteriori dettagli sul sottosistema grafico, che a detta di Alienware sarà in grado di eseguire i videogiochi alla risoluzione Full HD a 60fps, specifica in effetti un po' troppo generica per il mercato PC al quale fanno inesorabilmente parte le Steam Machine. Presenti entrata e uscita HDMI e quattro porte USB, di cui due 3.0 sulla parte posteriore.

Tutta la componentistica integrata (CPU, storage, RAM) può essere aggiornata, ad eccezione della GPU NVIDIA custom. In fase di acquisto l'utente potrà scegliere di integrare un controller di rete più potente Dual-band Wi-Fi 802.11ac 2x2 e un hard disk da 1 o 2TB a differenza dell'unità da 500GB proposta di base.

Windows 8.1 sarà personalizzato con un'interfaccia utente proprietaria che funzionerà in un modo molto simile alla modalità Steam Big Picture su un televisore, mentre mouse e tastiera non verranno forniti in dotazione. La scelta di implementare Windows, piuttosto che un più tradizionale Steam OS, è dettata dal ritardo con cui Valve renderà disponibile ufficialmente la sua piattaforma proprietaria.

Steam OS e Steam Controller, infatti, non verranno rilasciati prima del 2015, fattore che sembra non abbia frenato Alienware nel processo di produzione e distribuzione delle prime console basate su hardware (e software) PC.


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HP presenta la propria prima soluzione di storage enterprise all Flash

Durante la prima giornata di Discover 2014, evento che si sta svolgendo a Las Vegas, HP ha annunciato una importante novità nel settore delle soluzioni di storage di classe enterprise. 3PAR StoreServ 7450 è il nome per la nuova soluzione di storage di HP, la prima di classe Tier-1 per l'azienda americana basata completamente su memoria di tipo Flash.

Questo annuncio è di rilevante importanza: con questa soluzione di storage HP si muove oltre le proposte di storage di tipo ibrido (hard disk meccanici abbinati a storage flash) per installazioni enterprise, permettendo di ottenere prestazioni estremamente elevate abbinando a questo un costo per GB allineato a quello delle soluzioni concorrenti presenti sul mercato basate su tecnologie ibride.

Quello delle soluzioni di storage solo flash è un settore potenzialmente molto interessante: IDG stima che nel periodo dal 2012 al 2016 si registrerà un tasso medio di aumento delle vendite del 59%, per un controvalore del mercato di 1,6 miliardi di dollari nel 2016.

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HP ha dichiarato per i sistemi 3PAR StoreServ 7450 prestazioni sino a 900.000 IOPs, abbinati ad un tempo di risposta contenuto entro 0,7 millisecondi. Non è tanto il dato di IOPs in termini assoluti a stupire, quanto la capacità di fornire questi livelli di prestazioni con tempi di risposta estremamente ridotti e continui nel tempo. E' il mantenere tempi di risposta stabili e ridotti nel tempo che rappresenta la principale differenza delle soluzioni di storage all Flash rispetto ad un approccio tradizionale fatto di hard disk affiancati ad unità Flash.

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Nel confronto con le soluzioni di storage enterprise di tipo ibrido è fondamentale mantenere un livello di prezzo per GB di spazio di storage che sia entro i 2 dollari, vero e proprio benchmark per il settore. HP è riuscita a giungere a questa soglia utilizzando nuovi SSD di tipo commercial multi-level cell (cMLC) dalla capacità di 1,9 TB ciascuno. Accanto alle nuove unità SSD troviamo nuove funzionalità come quelle di deduplicazione inline con accelerazione hardware, express indexing e software di thin cloning.

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L'utilizzo delle architetture di storage HP 3PAR è ora abbinato alla HP 3PAR Get 6-Nines Guarantee: clienti che utilizzano array di soluzioni HP 3PAR StoreServ con 4 o più controller, includendo tra questi modelli anche il nuovo 7450, hanno garanzia di un uptime pari al 99,9999%. Grazie all'utilizzo di tecniche di Adaptive Spanning HP garantisce le proprie unità SSD, nelle versioni da 480 GB, 960 GB e 1,92 TB, per un periodo di 5 anni offrendo sostituzione delle unità in modo incondizionato per malfunzionamenti o wear-out del media.

Le nuove soluzioni 3PAR StoreServ sono disponibili in commercio da quest'oggi; il nuovo SSD cMLC da 1,92 TB di capienza verrà immesso sul mercato dal mese di Luglio al prezzo di 14.315 dollari per unità. Le funzionalità 3PAR Thin Deduplication e 3PAR Thin Clones software per 3PAR StoreServ 7450 sono previste al debutto dal mese di Settembre 2014 all'interno del 3PAR Operating System Software Suite, quale update gratuito.


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Olympus OM-D E-M10 Limited Edition in pelle nera, arancione e verde

Written By Unknown on Selasa, 03 Juni 2014 | 23.48

Olympus OM-D E-M10 Limited Edition in pelle nera, arancione e verde

"Le nuove Olympus OM-D E-M10 Limited Edition vengono vestite da una finitura effetto cuoio in colore nero, arancione e verde: quest'ultima verrà venduta solo da Harrods"

'Estetica' è una parola che va bene a braccetto con 'fotografia' e spesso non solo applicata alle immagini scattate, ma anche al mondo che ad esse ruota intorno, attrezzatura compresa. A dare piacere al fotografo non è solo l'immagine finale, ma anche l'atto stesso del fotografare, per cui a volte le sensazioni che una macchina fotografica sa regalare al momento della pressione del pulsante di scatto sono uno dei fattori che influenzano la scelta.

Anche il numero di sguardi che una fotocamera sa attirare è per molti una caratteriistica in grado di far pendere l'ago della bilancia verso un prodotto, ragione -ad esempio - del desiderio di Leica insito in molti. Il piacere di maneggiare la propria fotocamera, di ammirarla, di vedere la faccia della gente che ce la vede al collo sono aspetti alla base di molte delle versioni speciali delle macchine fotografiche, come ad esempio delle nuove Olympus OM-D E-M10 Limited Edition che vengono vestite da una finitura effetto cuoio in colore nero, verde e arancione.

Particolare che cattura lo sguardo è il tappo dell'ottica 14-42mm, in tinta con la finitura in pelle che si abbina anche alla tracolla dello stesso materiale. Le versioni speciali saranno disponibili da fine giugno al prezzo di 749 sterline. In particolare la versione verde verrà venduta solo da Harrods.


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Google: 180 satelliti nello spazio per distribuire internet in tutto il mondo

Google sta pianificando un investimento da uno a tre miliardi di dollari per produrre e lanciare 180 piccoli satelliti nelle orbite più basse dello spazio con l'obiettivo di distribuire una connessione a internet anche nelle aree più remote del pianeta e nei paesi in via di sviluppo.

Quanto riportato dal WSJ rappresenta un'opzione in più rispetto a quelle vagliate recentemente dal colosso di Mountain View, fra cui non possono non venire non citati i palloni aerostatici o i droni. Un obiettivo condiviso con Facebook che, con Internet.org, sta cercando di diffondere una connessione internet basilare negli angoli remoti della Terra attraverso, ad esempio, droni autonomi ad energia solare.

Attualmente i nuovi progetti di Google sono particolarmente incerti e soggetti a possibili numerosi cambiamenti. Circa 10-20 funzionari sono al lavoro sullo sviluppo dei piani, il cui responsabile è Craig Barret che riporta direttamente al CEO di Google, Larry Page. Alla base delle novità c'è una recente acquisizione operata dal colosso tecnologico, O3b Networks.

L'acronimo indica "Other 3 billion", ovvero i tre miliardi di individui delle aree geografiche in via di sviluppo che non hanno accesso ad internet. O3b è un provider di servizi internet via satellite che sviluppa soluzioni particolarmente adatte agli scopi di Google. Fornisce una connessione dai confini americani con lo stato canadese, fino a raggiungere la punta meridionale dell'America del Sud, e tutto intorno alla Terra in senso longitudinale.

I satelliti utilizzati da O3b si trovano a circa 8 km dalla superficie terrestre, con un'orbita sensibilmente più bassa rispetto ai satelliti tradizionali, fattore che influisce positivamente su tempi di risposta e latenze. Google potrebbe pianificare l'uso di satelliti ancora più piccoli e leggeri, in modo da diffonderne in numero maggiore sulla superficie terrestre.

Internet è un bene indispensabile, questo è indubbio, e può avere notevoli ripercussioni sull'evoluzione dei paesi. Ma, come dichiarato in passato da Gates, in alcune regioni sono altre le priorità da affrontare. Le nuove manovre di Google e Facebook hanno certamente degli aspetti "filantropici", ma non dobbiamo dimenticare che si tratta di due realtà che vivono grazie ai proventi generati dai propri servizi internet: più gente ha accesso alla rete, più aumenta il fatturato.


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ICQ

scheda aggiornata 2 ore fa

Instant messenger estremamente completo. Alla tradizionali funzioni di invio e ricezione messaggi o files. si affinca la possibilità di instaurare un contatto in chat privata con un proprio contatto. Sono state introdotte innovative funzioni per la gestione della telefonia basata su protocollo IP. E' inoltre possibile inviare sms a telefoni cellulari. L'interfaccia grafica è semplice, intuitiva e può essere ottimizzata in due versioni: semplice (a disposizione le funzioni base) o avanzata (adatta ad utenti un pò più esperti.


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Da Corsair una pendrive USB con performance da SSD

Corsair ha mostrato al Computex un nuovo modello di pendrive USB caratterizzato da performance analoghe a quelle raggiungibili dai più complessi SSD. Stando ai numeri annunciati dalla società, si parla di 450MB/s in lettura e 350 in scrittura dei dati.

Corsair Flash Voyager GTX

Flash Voyager GTX sarà disponibile in due versioni, da 128 e 256GB, e supporta le tecnologie tipiche delle soluzioni di storage a stato solido per mantenere stabili nel tempo le performance operative. Presente il supporto a TRIM, al protocollo USB Attached SCSI e a S.M.A.R.T, mentre è garantita la compatibilità anche con USB 2.0 a patto di scendere a compromessi dal punto di vista prestazionale.

La nuova chiavetta USB di Corsair è compatibile con Windows, Mac OS X e Linux senza la necessità di installare software addizionale. Al momento mancano informazioni circa le capacità di gestire file di piccole dimensioni, i dati relativi al random I/O, né è noto il controller utilizzato o il tipo di NAND installata.

Corsair Flash Voyager GTX - prestazioni

Corsair Flash Voyager GTX è un pendrive USB caratterizzato da dimensioni leggermente più importanti rispetto ad altre soluzioni simili, giustificate ampiamente dalle capacità sensibilmente superiori. I nuovi modelli saranno disponibili a luglio, con un prezzi consigliati al pubblico molto interessanti: 119,90€ per il modello da 128GB e 199,90€ per la variante da 256GB, cifre non troppo elevate se consideriamo la particolarità delle soluzioni.


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Brutto colpo per Pirate Bay: Peter Sunde arrestato in Svezia

Peter Sunde, uno dei fondatori di Pirate Bay nonché l'uomo immagine di uno fra i più celebri servizi di condivisione file .torrent, è stato arrestato nelle regioni meridionali della Svezia dopo due anni di latitanza. Le novità potrebbero avere esiti drastici per il servizio, come fu a suo tempo per Napster.

Pirate Bay era stato lanciato nel 2003 con l'obiettivo di fornire link a file multimediali immagazzinati nei computer degli utenti. La storia del servizio è stata inframezzata da molteplici casi giudiziari denunciati dalle sussidiarie svedesi delle compagnie di distribuzione di musica e film che richiedevano un risarcimento danni per i mancati introiti dovuti alla pirateria.

Peter Sunde

Nonostante le cause legali abbiano avuto esiti positivi, Pirate Bay è ancora perfettamente funzionante: sul sito web si legge, infatti, che viene gestito da una differente organizzazione con sede alle Seychelles. In passato, quattro uomini collegati a Pirate Bay sono stati condannati a un anno di carcere con la richiesta di una multa pari a 3,5 milioni di euro. La pena è stata rimodulata in seguito, riducendo il periodo di carcere e aumentando la multa a circa 5 milioni di euro.

Nel settembre 2012 è stato arrestato un altro co-fondatore di Pirate Bay in Cambogia, in seguito deportato in Svezia sotto richiesta degli organi di giustizia del paese scandinavo. Peter Sunde ha vissuto in Germania negli scorsi anni, in cui ha cercato invano di richiedere un ricorso lo scorso mese di maggio, respinto dal tribunale svedese.

"Lo cercavamo dal 2012", ha riferito Carolina Ekeus, portavoce degli organi di polizia svedesi. "Gli erano stati dati otto mesi di prigione, e adesso dovrà scontare la sua pena". Peter Sunde è stato trovato lo scorso sabato in una regione meridionale della Svezia, ma non sono noti ulteriori dettagli sull'arresto.

"È un uomo di grande talento e continuo a pensare che la sentenza sia stata ingiusta", ha dichiarato Peter Althin, avvocato difensore di Sunde durante il processo. "Si tratta di essere sul filo del rasoio quando stai per avere successo... ma se sei troppo avanti rischi tutto. Peter ha lottato per il file-sharing, e fra circa dieci anni penso che sia ovvio che la condivisione dei propri file sarà pienamente consentita dalla legge".

Al momento, l'unico imputato libero del processo originale del caso di Pirate Bay è Fredrik Neij, altro co-fondatore del servizio di condivisione link .torrent.


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SanDisk Presenta Extreme PRO SSD con 10 anni di garanzia

SanDisk approfitta del Computex 2014 per anunciare una nuova serie di SSD per il settore consumer di fascia alta, attesa sugli scaffali già nel corso di questo mese. Stiamo parlando della serie Extreme PRO, decisamente interessante sotto molti punti di vista. Iniziamo dicendo che il controller utilizzato è realizzato in casa, così come il firmware di gestione, mentre trova conferma la tecnologia nCache già vista in altre soluzioni.

Le prestazioni dichiarate sono nell'ordine dei 550MB al secondo in lettura e 520MB al secondo in scrittura, valori allineati alla migliore concorrenza e a ridosso dei limiti imposti dall'interfaccia SATA6Gbps. La nuova serie però batte nettamente la concorrenza, anche da spenta, per quanto riguarda la garanzia: SanDisk offre infatti ben 10 anni, ovvero il doppio rispetto ai pochi concorrenti che ne offrono 5.

Si tratta di una prova di forza e di una mossa volta a convincere quelli che sono ancora scettici riguardo alla longevità dei Solid State Drive; in 10 anni è molto probabile che si guasti tutto il resto dell'hardware prima dell'SSD. Nuovi chip NAND Flash, algoritmi di wear leveling sempre più efficienti e controller di qualità hanno ormai allontanato lo spettro della morte prematura di questo tipo di dischi, e questo piacevole traguardo dei 10 anni di garanzia ne è ulteriore conferma.

I tagli disponibili saranno di 240GB, 480GB e 960GB con prezzi rispettivamente, in Dollari USA, di $189.00, $369.00, and $599.00. Ancora presto per sapere quanto costeranno da noi, motivo per cui consigliamo ai potenziali interessati di tenere d'occhio i listini dei principali negozi online.


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Qnap QGenie, un NAS tascabile che fa di tutto

Al Computex di Taipei capita di imbattersi in prodotti davvero interessanti, che esulano dall'ordinario o in ogni caso da ciò che ti aspetti. Oggi questo è successo allo stand di Qnap, famosa per i propri NAS da scrivania disponibili in vari formati. Il modello che ha attratto la nostra attenzione prende il nome di QGenie e viene difficile classificarlo semplicemente come NAS tascabile. La forma ricorda quello di un lettore mp3 con hard disk dei tempi passati, anche se in realtà in questo caso la memoria è di tipo Solid State nel quantitativo di 32GB.

Un po' pochi, verrebbe da pensare, se non fosse che questo apparecchio è pensato per l'utilizzo in mobilità e fa anche molte altre cose, oltre che archiviare file. Innanzitutto è dotato di batteria interna da 3000mAh e connettività Wi-Fi attivabile con la pressione di un tasto, caratteristiche che lo rendono un strumento utile quando si è lontani da prese elettriche, sia per archiviare dati, sia per scaricarli dall'unità. Con un comando a slitta si può inoltre decidere di ricaricare il nostro smartphone o tablet, utilizzando quindi la carica residua del dispositivo come power bank.

Non finisce qui: QGenie integra un lettore di card SD e permette ad esempio di svuotare la card della macchina fotografica, o meglio ancora fare un backup al volo degli scatti (32GB bastano alla quasi totalità dei potenziali utilizzatori). I più attenti avranno inoltre notato che è presente una presa di rete ethernet: oltre a diventare un vero e proprio NAS di rete una volta collegato, QGenie può diventare una sorta si router wireless condividendo in Wi-Fi la connettività fino a un massimo di 20 utenti, 8 dei quali contemporanei. Un esempio tipico è quello degli hotel, in cui spesso ci si ritrova senza Wi-Fi ma solo con il cavo ethernet (succede spesso, credeteci). A livello di hardware Qnap dichiara la presenza di una CPU da 600MHz e schermo OLED per il monitoraggio e la gestione delle principali funzionalità.

Se tutto questo non basta, la connessione al web e relativa condivisione in Wi-Fi può avvenire anche collegando alla porta USB 3.0 integrata un dongle 3G o 4G/LTE; se si collega il dispositivo via USB al PC, invece, QGenie veste i panni di un hard disk esterno con velocità di lettura nell'ordine dei 120MB al secondo, 30MB al secondo in scrittura. 

Quasi inutile specificare che un'apposita app permette a qualsiasi dispositivo Android o iOS di accedere via wireless ai contenuti di QGenie, come accade ormai con qualsiasi NAS "puro". In base alle indicazioni ricevute questo tuttofare dovrebbe costare 99,00 Euro.


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